Ctm ha festeggiato i suoi primi 130 anni con un grande incontro al Centro Congressi della Fiera di Cagliari. E preannunciato il futuro: sarà elettrico.

A lanciare lo sguardo verso i prossimi anni ci ha pensato il presidente Ctm Carlo Andrea Arba. “È stato molto importante ottenere i 150 milioni di euro che permettono alla nostra flotta di guardare al futuro come una nuova sfida. Entro il 2026, i nostri bus saranno per l’80% elettrico. Grazie ai finanziamenti PNRR e PON Metro, messi a disposizione dalla città di Cagliari, sono stati acquistati i primi 21 bus elettrici e altri 157 arriveranno”.

Le città sono cambiate, così come la viabilità, la morfologia del territorio della città metropolitana e i flussi turistici. Ecco perché, secondo Arba, occorre percorrere nuove vie.

“Le persone chiedono un maggiore utilizzo dei bus. Ecco perché il progetto Cagliarinbus è stato un successo. Lavoriamo assieme all’amministrazione per essere competitivi e anche per garantire maggiore sicurezza. Pensiamo ad un servizio anche la notte, nei weekend, per una maggiore sicurezza dei ragazzi”.

Per il sindaco di Cagliari e della Città Metropolitana Paolo Truzzu, arrivare ai 130 anni in piena salute è un fatto molto importante.

“Parliamo di una azienda pubblica che negli ultimi 20 anni ha saputo rinnovarsi, crescere, diventare azienda leader a livello nazionale. Raggiungere questi risultati non è scontato. L’azienda ha creato una struttura professionale per poter raggiungere questi risultati. C’è orgoglio. Grande capacità di costruire un percorso di crescita”.

Ma a questo, aggiunge, bisogna associare una maggiore sostenibilità per il trasporto locale sardo. Ecco perché lancia un appello per “creare un sistema nuovo con l’Arst. Va creato un percorso politico per una azienda unica per tutta la Sardegna. Serve oggi perché tra qualche anno sarà troppo tardi”.

Idea condivisa anche dall’assessore regionale ai trasporti Antonio Moro. Mentre per Andrea Gibelli, presidente di Asstra, è tempo che la Sardegna vada a emanciparsi dal resto del mondo, iniziando a produrre energia per sé. Senza dipendere da nessuno. “Una soluzione del genere, cambierà totalmente la visione futura della Sardegna”.

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