Si sono riuniti lo scorso 17 settembre a Oristano in un’assemblea pubblica per aprire la strada a un progetto politico alternativo all’esistente provvisoriamente denominato “Secondo Polo”.
“I partiti promotori – in una nota firmata dal partito di Rifondazione Comunista per presentare il nuovo progetto politico – dichiaratamente appartenenti alle aree della sinistra anticapitalista, antiliberista, socialista, comunista, pacifista e indipendentista, mettono a disposizione di tutte e tutti la propria esperienza politica e le proprie risorse organizzative e relazionali, ma rinunciando fin da subito ad assumere un ruolo egemone all’interno di tale percorso, in base ad un principio di uguale dignità tra pari”.
A ispirare il nuovo progetto politico sono precisi principi e ideali: riconoscimento del diritto alla autodeterminazione, antiliberismo, anticolonialismo, antimilitarismo, ambientalismo, femminismo, solidarismo, equità, legalità e giustizia sociale.
“Tale progetto – si legge ancora nella nota – si fonda sulla duplice presa d’atto che, da un lato, nessuna delle numerose criticità che pesano sulla Sardegna può essere superata da chi ne è storicamente e politicamente responsabile, ed è pertanto indifferibile l’esigenza di costruire un’alternativa credibile ai ceti politici che hanno guidato la Regione negli ultimi decenni e ai fallimentari modelli di sviluppo da essi unanimemente promossi; dall’altro, che la condizione di subalternità del Popolo sardo rende indispensabile la condivisione di risorse materiali e valoriali da parte di quelle associazioni, realtà civiche, e forze politiche che da tempo si battono, pur in ambiti differenti, per difendere il diritto delle sarde e dei sardi a vivere in una terra di pace e di benessere, libera, democratica”.
Da qui la nascita del “Secondo Polo” come alternativa poltiica. “Tuttavia, se da un lato è naturale che questo sforzo collettivo produca una proposta autonoma e di rottura rispetto ad essi, in vista delle regionali del 2024, dall’altro la sua azione e il suo orizzonte ideale non possono esaurirsi in una dimensione puramente elettorale. Nell’adesione a questo progetto è già implicito, infatti, il proposito di dare continuità e stabilità a questa unione di forze, consolidando il loro coordinamento nei territori, e facendo sintesi delle battaglie che esse portano avanti”“.
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