“I tagli al PNRR sono frutto della assoluta mancanza di convinzione del governo Meloni rispetto agli obiettivi del Piano. Il governo mostra con le sue scelte l’assenza di una strategia per la conversione energetica e viceversa la volontà di utilizzare le risorse per altri scopi”. Lo ha detto Enzo Strazzera, responsabile PNRR per le Attività produttive del PD Sardegna.
Con la revisione del PNRR predisposta dal governo in carica, infatti, l’Isola rischia di perdere 500 milioni di fondi su progetti in gran parte già avviati.
“Anche in questo caso – continua l’esponente dem -, come per l’accentramento della responsabilità sulle ZES e la proposta di legge sulle autorità portuali, l’esecutivo manifesta la volontà di tornare al centralismo per quanto riguarda la gestione dei processi decisionali. Colpisce l’entità dei tagli riguardanti il sud Italia rispetto al totale. Di fatto, come in altre occasioni, vengono attaccate le regioni con autonomie speciali, mentre si dimostra debolezza e accondiscendenza nei confronti delle regioni forti del nord, ma è significativo l’accanimento verso la Sardegna, regione evidentemente considerata marginale, facilitato anche dalla debolezza della sua giunta e dal fatto che la Regione non ha un responsabile locale del piano per via della mancata nomina del direttore del CRP”.
“Al netto delle gravi responsabilità della Regione, infatti, nel governo Draghi erano ben rappresentate Forza Italia e Lega. La Carfagna era ministro del sud e coesione; Giorgetti allo sviluppo economico. Proponiamo – conclude Strazzera – che al più presto si convochi un’assemblea con tutti i sindaci dei Comuni che hanno subito questo gravissimo scippo”.
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