L’ultimo boss di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro, è morto nella serata di ieri all’età di 61 anni. 

Da tempo era malato di un tumore al colon e, in seguito all’arresto avvenuto il 16 gennaio 2023, è stato ricoverato a L’Aquila, nell’ala detenuti dell’ospedale, in coma irreversibile ormai da diversi giorni.

“Se non fosse stato per la malattia non mi avreste mai preso”, avrebbe detto agli inquirenti dopo la cattura avvenuta in una clinica privata a Palermo.

Una vita votata alla criminalità organizzata in una guerra sanguinosa contro lo Stato italiano, Messina Denaro era stato categorizzato come il latitante più pericoloso a livello internazionale.

Ora l’ingominiosa etichetta sarà affibiata a un altro super latitante che fino a questo momento si trovava un gradino sotto quello del boss di Cosa Nostra.

Si tratta di Attilio Cubeddu, nato ad Arzana il 2 marzo 1947, e ricercato dal 1997 per non aver fatto rientro, al termine di un permesso, nella casa circondariale di Badu’e Carros, dov’era trattenuto per sequestro di persona, omicidio e lesioni gravissime.

In un primo momento si era pensato fosse stato ucciso, ma ora le indagini portano a una nuova ipotesi che lo vorrebbe nascosto in Ogliastra, grazie al supporto di una fitta rete di fiancheggiatori.

L’obiettivo dei carabinieri di Nuoro è proprio questo: ricercare il bandito e risolvere una volta per tutte alcuni casi ancora poco chiari. Tra questi, gli omicidi di Mosè Cao di Lotzorai, e di Luigi Cherchi di Noragugume.

Intanto, nel novembre 2022 è arrivato l’avviso di sfratto per moglie e figlia del latitante dalla casa di famiglia, ad Arzana.

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