La Sardegna nel mirino dei clan mafiosi provenienti dalla Calabria e dalla Campania per operazioni di riciclaggio di denaro. Lo dice la relazione semestrale della Dia appena pubblicata, da cui emerge un quadro allarmante per la Sardegna.
A loro volta le organizzazioni criminali locali mantengono stretti contatti con la malavita organizzata, facilitando l’importazione di diverse droghe nell’isola e l’esportazione di marijuana.
Il procuratore generale di Cagliari, Luigi Patronaggio, ha messo in luce la vulnerabilità della Sardegna all’infiltrazione di queste organizzazioni durante l’apertura dell’anno giudiziario 2023, evidenziando il loro interesse nel riciclaggio di capitali illeciti, agevolato dalle opportunità di investimento nel settore turistico e commerciale offerte dall’isola.
La Dia sottolinea come la criminalità locale interagisca attivamente con le organizzazioni mafiose, concentrandosi principalmente sul prospero mercato della produzione e spaccio di stupefacenti, con una produzione locale di marijuana in costante aumento, spesso destinata a mercati nazionali ed internazionali.
L’incremento nel traffico di droga è accompagnato da un’importazione crescente di altre tipologie di stupefacenti, sia dalla penisola che dall’estero.
Un altro aspetto preoccupante è rappresentato dagli assalti ai furgoni portavalori, spesso collegati direttamente al traffico di stupefacenti.
Sul fronte della criminalità straniera, emerge la presenza di una comunità nigeriana in Sardegna, coinvolta principalmente nel traffico di droga e nella tratta di giovani connazionali destinati al mercato della prostituzione.
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