(Foto credit: Quirinale.it)

“Lo vogliamo in Italia, lo vogliamo in Sardegna, lo vogliamo in Barbagia per mettere insieme rigenerazione urbana, controllo del territorio e grande apertura del nostro Paese ad una nuova dimensione della comunità scientifica, quindi un’ulteriore internalizzazione”. Così la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha commentato la realizzazione dell’Einstein Telescope al forum Ambrosetti di Cernobbio.

All’incontro presenziano da quasi cinquant’anni politici, imprenditori, dirigenti, economisti ed esperti per dibattere su scenari e prospettive future a livello internazionale.

La grande infrastruttura scientifica dovrebbe nascere nel sito minerario di Sos Enattos, nel territorio comunale di Lula, nel territorio della Baronia. Si tratta, per la ministra Bernini, di un progetto “sfidante, ma realizzabile, riguarda gli enti di ricerca”. Tra questi l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l’Istituto di Geofisica e di Vulcanologia, l’Istituto Nazionale di Astrofisica.

Un telescopio per la prima volta underground – spiega la ministra dell’Università e della Ricerca -. Un osservatorio che non vede ma ascolta le onde gravitazionali”.

“È una infrastruttura europea – aggiunge Bernini – la vogliamo in Italia, la vogliamo in Sardegna, la vogliamo in Barbagia. Perché ricerca chiama ricerca, ricerca chiama ricercatori. Noi abbiamo già una grandissima ricerca in questo senso, e noi vogliamo creare il nostro “Cern” italiano”.

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