Gli Scalzi questa mattina hanno percorso di corsa i sette chilometri che separano la cittadina di Cabras dal Santuario di San Salvatore nell’omonimo novenario campestre.
Più di sette chilometri tra asfalto e sterrato percorsi a piedi nudi da centinaia di fedeli vestiti di bianco.
“Per noi la processione-corsa degli scalzi è come se fosse la Pasqua, un appuntamento di fede e devozione fortissima nei confronti del Salvatore. L’associazione nasce proprio per preservare il senso più vero della fede che ci è stata tramandata. Domani procederemo per completare il nostro dovere e riportare San Salvatore a Cabras” ha affermato Alessio Camedda, presidente dell’associazione Is Curridoris.
La giornata della “corsa” è iniziata alle 6 a Cabras. All’esortazione alla partenza di “tziu Antoni Obinu”, “Baxi in nomine ‘e Deus!“, i fedeli sono partiti. Il lungo cordone preceduto dal portabandiera è arrivato al novenario campestre di San Salvatore prima delle nove, dopo tre quarti d’ora di corsa e di passione.
“Il segreto di questa manifestazione è il trasporto popolare. Il successo della sua realizzazione ė dato dalla collaborazione di tutti coloro che si impegnano per portare avanti una tradizione religiosa celebre in tutta la Sardegna”. Lo ha aggiunto il Sindaco di Cabras, Andrea Abis.
Protetto e venerato, Santu Srabadoi rimarrà a San Salvatore fino a domenica 3 settembre, quando di sera verrà riaccompagnato verso la sua casa di Cabras.
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