La Asl di Sassari non ci sta alle accuse di scarsa attenzione e vuole fare chiarezza sul caso del malato affetto da Sla da un anno senza comunicatore oculare, sollevato in Sardegna dalla consigliera regionale del M5s Desirè Manca.
“Non corrisponde al vero che sia il paziente che i suoi familiari siano stati lasciati soli da parte dell’azienda sanitaria – si legge nella nota dell’azienda sanitaria -. Così come non corrisponde al vero che il paziente sia in attesa da un anno di un comunicatore”.
L’azienda ricostruisce la vicenda: “Il 5 febbraio 2020, in seguito a una visita specialistica e al test tecnico del macchinario, al paziente è stato consegnato un comunicatore a puntamento oculare che gli ha consentito di comunicare con il mondo esterno”.
“Purtroppo, dall’inizio del 2023 il paziente ha iniziato a riscontrare difficoltà nell’utilizzo dell’apparecchiatura in suo possesso, così è stato sottoposto a diverse prove del sistema di comunicazione, eseguite dalle ditte dei puntatori oculari, nelle date dell’11, 15, 18 e 31 maggio: tutte hanno evidenziato l’impossibilità all’utilizzo dei diversi dispositivi oculari a disposizione della Asl di Sassari”.
In sostanza, precisa l’azienda sanitaria, “l’aggravarsi della patologia a danno dei muscoli oculari di fatto non consente il funzionamento del puntatore oculare rendendo quindi impossibile l’utilizzo dei comunicatori da parte della persona assistita”.
Poi un appunto rivolto alla consigliera regionale Manca: “Come di consueto la Asl di Sassari invita soprattutto coloro che ricoprono ruoli di rappresentanza istituzionali a una corretta e precisa comunicazione e informazione pubblica su casi e tematiche delicate e ultrasensibili come questo”.
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