Si attende entro la fine di agosto la seconda riunione del “tavolo di Molentargius”, al quale siedono i partiti di centrosinistra insieme al Movimento Cinque Stelle e circa venti associazioni e movimenti. L’obiettivo? Trovare un nome condiviso per le prossime elezioni regionali.
Ancora nessuna ufficializzazione da parte dei dem, ma si pensa che si seguirà la strada delle primarie, sebbene non tutti ne siano entusiasti.
Tanti i temi su cui si dibatterà al tavolo del nuovo gruppo politico. Sard (Sardi in Europa) – questo il nome scelto – chiede “una legge urbanistica che non prescinda dalla copianificazione tra gli enti locali e la Regione, una legge che istituisca e renda immediatamente operativo il registro dei tumori e infine l’avvio del percorso per la macroregione europea del Mediterraneo con la Sicilia, la Corsica, la Catalogna e le isole minori”.
“Al di là dei nomi dei possibili candidati alla presidenza – scrivono il presidente Emanuele Armeni e il portavoce Enzo Cugusi -, che sono importanti ma non necessari in questo momento, il nostro sforzo è indirizzato alla costruzione dei contenuti politici per l’autogoverno della Sardegna. Auspichiamo che tutte le sigle facciano altrettanto, in un confronto che non può mancare se vogliamo richiamare alle urne quanti credono che la politica non sia più una cosa seria”.
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