È la Provincia che ha disatteso il cronoprogramma e ancora non c’è nemmeno un progetto da finanziare: sono questi i motivi degli ulteriori ritardi per la riapertura della strada che collega Olbia con Monte Pino, crollata durante la tragica alluvione del novembre 2013 e che provocò la morte, in quel tratto di provinciale, di tre persone.

È in sintesi la posizione dell’assessore regionale dei Lavori pubblici Pierluigi Saiu, che rispedisce al mittente l’accusa di mancate risposte arrivata dalla Provincia di Sassari con una delibera del 10 agosto scorso e che ha convocato per domani in assessorato a Cagliari, l’amministratore straordinario Pietrino Fois e il subcommissario per Olbia-Tempio, Pietro Carzedda.

Ciò che è inaccettabile, per l’assessore dei Lavori pubblici, è “scaricare le responsabilità sulla Regione, ma la Regione se non c’è nemmeno un progetto di fattibilità tecnica ed economica non può sborsare un centesimo”.

Saiu ricorda che la Provincia ha in cassa i sei milioni “con i quali hanno appaltato la progettazione, ma ci sono anche quelli per fare i lavori”. E assicura l’impegno a garantire le risorse che mancano, quasi tre milioni di euro. “Serve però un progetto e su questo la Provincia deve accelerare – ribadisce Saiu -. Quindi adesso basta con i ritardi e con le polemiche, l’unico obiettivo è riaprire la strada, sprecando meno parole inutili”.

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