(Foto credit: Michela Murgia Instagram Page)

Sarà una messa intima, raccolta, per ricordare Michela Murgia. 

La comunità di Cabras, luogo di nascista della nota scrittrice e attivista, si stringe attorno ai familiari, che hanno organizzato il rito religioso insieme ai ragazzi dell’Azione Cattolica.

Gli stessi che lei ha “cresciuto” quando, venticinque anni fa, partecipava attivamente alla vita ecclesiastica del paese nell’Oristanese, come ha raccontato la stessa in più occasioni.

Niente striscioni. Sarà il coro a renderle l’omaggio più grande con una selezione di brani che Murgia amava, tra i quali ce n’è uno scritto dall’autrice prima di diventare un caso letterario con “Accabadora” (2009), vincitore del Premio Dessì, Supermondello e Campiello.

La scrittrice di Cabras non ha mai nascosto la sua fede di cristiana cattolica, anzi, se n’è occupata approfonditamente nei saggi “Ave Mary” e “God save the queer”, in cui si è interrogata sinceramente sul rapporto tra femminismo e fede religiosa. Due testi che, in un modo o nell’altro, hanno contribuito a portare avanti una questione ancora irrisolta nel dibattito della Chiesa contemporanea.

Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it