Il settore delle costruzioni in Sardegna vola. Dopo il confortante +25% segnato nel 2021 (con forte ripresa dopo gli anni della pandemia in cui si era arrivati a -5,6%), il trend di crescita continua e anche se non raggiunge quei livelli, nel 2022 segna comunque un +17,3% in termini reali sull’anno precedente.
È il dato principale del nuovo rapporto dell’Ance Sardegna sugli scenari regionali elaborato in collaborazione con Prometeia. Dal dossier emergono segnali più che incoraggianti, tanto che anche la stima per il 2023 in corso è sempre di segno più, con una cauta previsione di chiudere l’anno con un 4% in più rispetto al 2022. Sulla crescita hanno contribuito, spiega il rapporto, le “importanti misure di incentivazione fiscale che sono state promosse negli ultimi anni, prima fra tutte il Superbonus 110%, un provvedimento che dall’inizio del 2021 è entrato in una fase di espansione, dopo i pesanti ritardi iniziali”.
Sul futuro dello sviluppo del settore in Sardegna l’Ance guarda con grandi aspettative al Pnrr, “che attribuisce alla Sardegna quasi 3,3 miliardi di euro di investimenti di interesse per le costruzioni da eseguire entro il 2026”. Ma attenzione, precisa il rapporto, “un fattore che potrebbe incidere negativamente sui livelli produttivi del comparto è il depotenziamento del Superbonus e degli altri bonus ordinari, per i quali le modifiche normative varate ne hanno ridotto la percentuale di detrazione e bloccato la cessione dei crediti derivanti dalle operazioni di sconto in fattura”.
Nell’Isola il settore delle costruzioni rappresenta attualmente in termini di investimenti il 10% del Pil regionale e in termini di occupazione il 44,2% degli addetti nell’industria e il 7,9% dei lavoratori operanti nell’insieme dei settori di attività economica (per l’Italia, rispettivamente, il 25,0% e il 6,7%).
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