Assemblea a Tramatza dei Comitati territoriali Sardi (Archivio Cagliaripad)

Cresce il fronte comune per dire “no” a nuovi impianti di energia rinnovabile in Sardegna. 

Con una nota, i Comitati territoriali sardi, riunitisi nella serata di ieri domenica 6 agosto a Tramatza, hanno inviato una lettera aperta al presidente della Regione Christian Solinas per ribadire la loro assoluta contrarietà a nuove richieste di connessione: 718 al giugno scorso per una potenza complessiva di 56,08 GW che si vanno ad aggiungere agli impianti esistenti e a quelli già autorizzati.

“Considerato che – si legge nella lettera – occorrerà opporsi ancora una volta alla prepotente invasione, vi chiediamo di approvare una legge urgente per una moratoria delle autorizzazioni di qualsiasi tipo di impianto e infrastruttura per la produzione energetica e di realizzazione di reti di trasmissione, a effetto immediato in attesa dell’elaborazione di un piano energetico ambientale regionale”.

Alla luce del decreto del governo nazionale in fase di pubblicazione, che assegna alla Sardegna una quota di rinnovabili (6 GW entro il 2030) e impone alle regioni di legiferare per l’individuazione dei siti idonei e non idonei entro 180 giorni dalla pubblicazione del decreto, i Comitati territoriali sardi chiedono di effettuare l’analisi dei reali fabbisogni sulla base di obiettivi concreti e percorribili stabiliti attraverso un confronto con il sistema delle autonomie locali e comitati di cittadini per l’individuazione delle aree idonee ad ospitare le rinnovabili e la loro tipologia e taglia.

Gli stessi chiedono inoltre di stanziare adeguate risorse finanziarie del bilancio della Regione per la promozione e il finanziamento delle comunità energetiche e per lo studio di PAES (piani d’azione per l’energia sostenibile) intercomunali per la creazione di distretti energetici rivolti al settore pubblico e a quello privato per l’utilizzo sostenibile delle risorse dei territori.

“La Sardegna – continua la lettera – ha bisogno di un fronte comune che la difenda dagli attacchi speculativi e occorre che ognuno svolga al meglio il proprio ruolo, sia nelle Comunità sia nelle istituzioni. In qualità di coordinamento dei comitati territoriali, ci rendiamo disponibili a collaborare con la Regione che vorremmo in prima fila nella lotta contro ogni speculazione”.

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