È stato revocato il sequestro di diciotto ponti a Olbia, ritenuti opere incongrue, e i sigilli sono stati tolti dai Carabinieri del Noe. A deciderlo il procuratore della Repubblica di Tempio Pausania, Gregorio Capasso che ha provveduto a revocare il provvedimento e restituire al Comune i ponti e i sottopassi finiti al centro delle indagini legate alle alluvioni che prima nel 2013 e poi nel 2015 hanno interessato la città causando morti e danni.
I ponti erano stati sequestrati preventivamente nel novembre del 2021 nel procedimento penale a carico dell’ex dirigente tecnico del Comune di Olbia, Antonello Zanda e del sindaco Settimo Nizzi – archiviato a maggio – e avviato dopo un esposto presentato dall’allora assessore regionale Edoardo Balzarini.
Con il dissequestro di queste opere si chiude la maxi inchiesta sulla mancata esecuzione di un piano di messa in sicurezza di Olbia. Arriva così anche il dissequestro di ponti sulla linea ferroviaria Rfi in via Vittorio Veneto, in via del Nuraghe, in via Monte a Telti, quello sulla strada 127, in via Galvani, in via Ferrini-via Maderno, in via Spensatello, in via Stromboli, in via Thomas Edison, in via Santa Chiara, in via Sant’Elena e in via Thiananmen. Insieme con due ponti ferroviari di via D’Annunzio e altri due sul canale Zozò.
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