Non è andato giù al presidente della Regione Christian Solinas il blitz sullo stadio di ieri in Aula, complice il voto segreto, che ha fatto andare sotto la giunta sullo stadio di Cagliari: ha definito “voltagabbana” i franchi tiratori che sembra si trovino oltre che nelle forze centriste anche in qualche altro esponente dei partiti più rappresentativi della coalizione.
Oggi nei corridoi del palazzo di via Roma a Cagliari gli animi in maggioranza sono combattivi tra chi difende l’unità della coalizione e il governatore. “Un fatto grave, un agguato di una parte della maggioranza” commenta Michele Cossa, consigliere regionale dei Riformatori e presidente della commissione Insularità. “È particolarmente grave, perché l’emendamento precedente è stato bocciato per un voto – chiarisce Michele Cossa -. È evidente, quindi, l’intento doloso di fare del male, non al presidente, ma alla maggioranza, perché il collegato ha avuto una gestazione esageratamente lunga e contiene una serie di norme che sono di interesse generale”. Per Cossa “lo stadio è stato solo un pretesto: è una cosa che non ha assolutamente alcun senso a pochi mesi dalla fine della legislatura, però è successo e credo che per il futuro bisognerà tenerne conto”.
“Un fatto deprecabile, che non va assolutamente ripetuto. È un’azione che reputo vile, perché bisognerebbe avere il coraggio di assumersi la paternità di certe scelta – ribadisce Domenico Gallus, eletto in Consiglio con Sardegna 2020, poi passato all’Udc prima di approdare al Psd’Az -. In questo caso non si potrà mai sapere chi è, ieri c’è stato un chiarimento interno e il presidente ha fatto capire che non avrebbe accettato altri scivoloni come questo”.
Pronti alla battaglia, invece, i consiglieri dell’opposizione che con il voto di ieri ha assestato un colpo pesante al presidente: “I consiglieri regionali hanno espresso liberamente la propria posizione, ben sapendo che andavano contro scelte fatte dal governatore – sottolinea Gianfranco Ganau, capogruppo del Pd -. La verità è che ormai c’è una divisione clamorosa nella maggioranza, che sta dimostrando tutta la sua inadeguatezza a compiere questo ultimo passo verso le elezioni”.
Ganau avverte: “Quello che è successo ieri in Aula è solo il prologo di quello che potrebbe succedere ancora, perché questo provvedimento è ricco di passi falsi da parte della maggioranza, di pasticci veri e propri, di provvedimenti che non sono condivisi”. Secondo il capogruppo del Pd durante l’esame del collegato “ci saranno ancora interventi di parte della maggioranza che non condivide le scelte fatte dalla giunta”.
Tra i principali nodi su cui la minoranza annuncia battaglia c’è l’agricoltura, oggi in esame con l’articolo 2 del testo: “Ci sono emendamenti che noi abbiamo chiesto non entrino nemmeno in Aula, perché comporterebbe da parte dell’opposizione un irrigidimento della posizione, con un ostruzionismo che non consentirebbe l’approvazione del collegato”.
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