È stata assolta dall’accusa di evasione una giovane di 23 anni, colombiana, finita ai domiciliari dopo una rapina compiuta a Roma.
Lo ha deciso nel pomeriggio di ieri il giudice Paolo Brulla del Tribunale di Sassari.
La misura dei domiciliari viene rispetattata dalla giovane finché la sua coinquilina, testimone in aula, non lascia la casa per andare fuori città. Così la 23enne, una volta finite le provviste, è costretta ad uscire per andare a comprare qualcosa da mangiare.
Al suo ritorno, viene fermata dai carabinieri per evasione e tratta in arresto. Non sapendo però dove collocare la giovane, dato che non può essere inserita né nella sezione maschile né in quella femminile in quanto transgender, viene posta in isolamento.
Nel carcere di Bancali, infatti, non esiste una sezione dedicata alle persone transessuali e transgender. Così viene trasferita a Rebibbia.
Nonostante la pm Ilaria Achenza avesse chiesto un anno di reclusione, l’avvocato Gian Marco Mura ha dimostrato la lieve entità del fatto. Il giudice di Sassari, quindi, ha deciso per l’assoluzione.
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