Rischia di finire davanti alla Corte dei Conti la questione dei ritardi della Regione nella spesa dei fondi Ue. La Commissione Europea ha bacchettato l’assessore alla Programmazione Giuseppe Fasolino, segnalando il ritardo sulla nomina del comitato di sorveglianza che doveva essere istituito entro il 22 gennaio. Lettera che ha mandato su tutte le furie l’opposizione che da tempo denuncia la situazione in cui versa il Centro regionale di Programmazione, che è anche autorità di gestione dei fondi europei per la Sardegna.
“La lettera della commissione europea all’assessore Fasolino sui ritardi accumulati dalla Regione nella programmazione dei fondi europei è solo l’ultima, più importante, di una serie di ripetute denunce, tra cui diverse interrogazioni parlamentari, della mancata sostituzione del direttore del Centro Regionale di Programmazione dopo la nomina ad ANPAL Servizi di Massimo Temussi avvenuta nel gennaio scorso”, scrivono i parlamentari Dem Silvio Lai e Francesca Ghirra. “Uno schiaffo pesante e senza procedenti.”
“Nella lettera inviata alla Regione, la direzione delle politiche regionali segnala il fatto che ci sono 5 mesi di ritardo sulla nomina del comitato di sorveglianza che doveva essere istituito entro il 22 gennaio, fatto che impedisce l’avvio del programma 2021-27 e la conseguente rendicontazione delle attività svolte anche nel 2023. Ma sono anche le risorse PNRR ad essere a rischio – proseguono i due deputati sardi – perché il CRP è autorità di gestione anche per il programma Next generation Eu e per il Just Transition Fund del Sulcis”.
“Abbiamo proceduto a depositare una interrogazione a prima firma Ghirra in queste ore ma il fatto che la Giunta abbia deliberato ad Aprile la nomina di un direttore dell’autorità di gestione, rimasta ferma due mesi per la sciatteria della Regione che non ha approvato nei tempi di legge il rendiconto, e che alla delibera non dia seguito con un semplice decreto il Presidente, ci pone nelle condizioni di valutare che il fatto debba essere segnalato alla corte dei conti per il danno all’amministrazione regionale, ai possibili beneficiari pubblici, comuni e province, e ai cittadini. Siamo di fronte ad una possibile omissione di atti d’ufficio senza precedenti per la delicatezza della funzione del CRP.”
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