Nel corso degli ultimi trenta anni ha avuto tantissimi soprannomi, il più riuscito dei quali è Ötzi. L’Uomo venuto dal ghiaccio – ovvero la Mummia del Similaun – è uno dei reperti antropologici più importanti al mondo. Si tratta di una mummia umida dell’età del rame, rinvenuta nel 1991 da alcuni turisti tedeschi a 3.210 metri di altezza, ai piedi del ghiacciaio di Similaun, in Val Senales, in Trentino Alto Adige. Da 5.300 anni a questa parte, la mummia di Similaun è stata conservata perfettamente dal ghiaccio ed attualmente è esposta al Museo archeologico dell’Alto Adige di Bolzano, dove richiama ogni anno 300 mila visitatori.
Quel che non si sapeva fino ad oggi è che Ötzi, l’Uomo dei ghiacci, non era altoatesino ma era sardo. Non solo: nonostante lo stile di vita estremamente salutare in voga nella sua era, aveva pure il colesterolo, l’arteriosclerosi e l’artrite. Inoltre aveva 61 tatuaggi e negli ultimi anni è pure ingrassato e si è accorciato.
Per salvaguardare la sua salute e il suo stato di conservazione Ötzi viene protetto nel museo di Bolzano in una struttura supertecnologica il cui mantenimento costa oltre 300 mila euro l’anno, quasi mille al giorno. Inoltre ogni 8-10 anni viene accompagnato in radiologia per un check-up.
A rivelare la probabile origine sarda dell’Uomo dei Ghiacci è stata la professoressa Martina Tauber, responsabile della mummia, che ha raccontato i segreti della mummia in una lunga intervista pubblicata oggi dal Corriere della Sera.
Ötzi era un uomo di circa 45 anni, morto di morte violenta. Se non si conoscono le origini genetiche della madre (il cui profilo genetico che fa parte del sottogruppo di Homo Sapiens che si è estinto), gli esperti ipotizzano che qualche antenato paterno provenisse dalla Sardegna o dalla Corsica.
Le ricostruzioni digitali danno l’immagine di un uomo barbuto con capelli marroni e ondulati, vestito con abiti ben cuciti.
Otzi inoltre ha un altro primato: è il primo uomo tatuato della storia. Sul corpo ha 61 tatuaggi sui meridiani dell’agopuntura, fatto che – spiega la dottoressa – rivela una “comunità organizzata in ruoli”.
Ma a stupire gli esperti che hanno studiato il suo stomaco è la sua predisposizione alle malattie cardiovascolari nonostante uno stile di vita evidentemente molto più salutare del nostro. La mummia di origini sarde mangiava infatti tanta carne (il grasso forniva energia) e camminava per ore ed ore ogni giorno. Eppure, a quanto pare, aveva placche di colesterolo e segni di arteriosclerosi nell’arteria addominale e nelle coronarie.
E’ morto a causa di una emorragia dovuta alla ferita di una freccia che tutt’ora ha conficcata nella spalla sinistra e ha un livido sullo zigomo destro e una ferita sulla nuca.
Ma chi lo ha ucciso? Qual è stata la sua storia?
Il suo corpo si è conservato intatto fino ai nostri giorni mummificandosi grazie all’azione combinata di congelamento ed essiccazione e ovviamente grazie alle sofisticatissime apparecchiature che mantengono costante la temperatura del ghiaccio che lo ricopre.
Se lo stomaco ha fornito informazioni importanti sullo stato di salute dell’Uomo venuto dl Ghiaccio, i polmoni e il cervello, sottoposti finora solo a piccole biopsie, potranno raccontare tante altre cose sulla affascinante storia della mummia sarda ancora avvolta nel mistero.
Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it