Sardegna sempre più protagonista in ambito spaziale. E’ stato presentato questa mattina a nella sala multimediale “Angelici/Serra” dell’associazione della Stampa Roma, primo piano p.zza della Torretta 36, dal Distretto aerospaziale della Sardegna (DASS), in collaborazione con il Centro di ricerca, sviluppo studi superiori in Sardegna (CRS4), Università di Cagliari, il Centro italiano ricerche aerospaziali (CIRA), Consorzio ALI, Avio e Lead Tech, il progetto Space manufacturing in-situ, recentemente finanziato dal Ministero dell’università e della ricerca (MUR) con quattro milioni di euro.
Il progetto ha come obiettivo la definizione di una missione di trasferimento sulla superfice di Marte di macchinari adatti alla produzione in loco di manufatti a supporto di futuri insediamenti sul pianeta rosso.
Per perseguire tali finalità, le attività prevedono la massimizzazione dell’utilizzo delle principali tecnologie europee in ambito spaziale, come i sistemi di lancio, di propulsione e i sistemi innovativi di protezione termica nella fase di ammartaggio, infine, lo sviluppo di macchinari per la realizzazione di elementi strutturali che possano sfruttare i materiali reperibili sul suolo marziano.
“La Sardegna con il CRS4 e il Distretto aerospaziale della Sardegna si conferma protagonista nella ricerca, nell’alta tecnologia e nell’innovazione in ambito nazionale e internazionale. Immaginare e realizzare soluzioni innovative che impatteranno nella nostra vita per renderla migliore, proiettandola già oggi sul futuro, è una sfida che ci vede impegnati – ha commentato Christian Solinas, presidente Regione Sardegna – . Crescita, sapere, innovazione, ricerca sono oggi punti fondamentali di nuovi processi di sviluppo che investono non solo il nostro pianeta ma anche lo spazio e che vedono la Sardegna affermare il proprio ruolo di leader e protagonista nella creazione di un nuovo sentimento e di una più forte consapevolezza scientifica”.
“Il brevetto – spiega Giacomo Cao, presidente Distretto aerospaziale della Sardegna e amministratore unico CRS4 – di proprietà integrale del DASS, relativo al processo di realizzazione di elementi strutturali necessari per la produzione in loco di manufatti a supporto di futuri insediamenti su Marte che sarà preso in considerazione nell’ambito del progetto, è stato concesso una decina di anni fa in Europa, Cina, Stati Uniti, Russia, Giappone e India ed è considerato positivamente anche nell’ambito dell’ISECG – International Space Exploration and Coordination Group – che raggruppa tutte le principali agenzie spaziali mondiali. Il progetto approvato dal MUR consente di dare seguito fattivamente ad una proposta più ampia denominata “Small mission to Mars” già all’attenzione del Comitato interministeriale per le politiche relative allo spazio e alla ricerca aerospaziale (Comint) e dell’Agenzia spaziale italiana”. Conclude Cao: “Si tratta di una missione che ha l’obiettivo di inviare entro il 2031 sulla superficie di Marte una sonda interamente progettata e realizzata in Italia, al cui interno saranno alloggiati specifici payload scientifici e tecnologici. Anche il veicolo di lancio VEGA E, gestito dalla società Avio, sarà italiano, e garantisce la concreta fattibilità di un lancio nello spazio senza dover ricorrere a paesi terzi. La realizzazione della missione si avvale della responsabilità scientifica del sottoscritto e delle competenze del Centro Italiano Ricerche Aerospaziali – CIRA, dei Distretti aerospaziali della Campania e della Sardegna, dei rispettivi soci, oltre che delle istituzioni e delle società quali INAF, consorzio ALI, Politecnico di Milano e Telespazio”.
Per Francesco Mola, rettore Università degli Studi di Cagliari,«la nostra Università da sempre sostiene il lavoro dei suoi ricercatori e delle sue ricercatrici in diversi ambiti, compreso quello dell’aerospazio. Riteniamo che il progetto che ci vede coinvolti sia di rilievo, pertanto siamo orgogliosi di poter dare il nostro contributo in una sfida di tale impatto nella comunità scientifica internazionale».
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