Polizia Postale (Archivio Cagliaripad)

Chattavano su Telegram per condividere informazioni ed esperienze su armi ed esplosivi.

I protagonisti della vicenda sono tutti minorenni, individuati dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Milano.

Tra le perquisizioni eseguite in tutta Italia, ce ne sono alcune anche in Sardegna.

“I miei genitori sono contrari alle armi allora me le fabbrico io oppure me le prendo da qualche parte […] Ci ho sparato con una glock vera… […] Te lo dico perché le modifico da quando avevo 14 anni […]”, ha scritto uno dei ragazzi coinvolti.

Nei messaggi si legge anche che alcuni di loro andavno in giro con coltelli e a volte con pistole – a salve o da softair -, senza farsi alcun problema su eventuali controlli da parte delle forze dell’ordine. “Io avevo una glock però poi ci sono andato a scuola perché lo avevo visto in un film americano […] io sono andato con un multitool con coltello, rischiato molto di andare al minorile […] Io portavo quello a scatto nel giubbino”, scrive un altro dei minorenni.

Tra le foto in chat anche armi da taglio, da sparo e da softair.

Il gruppo Telegram serviva per avere informazioni e consigli su come fabbricare armi, esplosivi e detonatori.

“Avete mai fatto una molotov? io sì […] martedì provo a fare del napalm […] Qualcuno ha un video tutorial per un detonatore? […] buon pomeriggio, ecco a voi un piccolo dispositivo. […]”, si legge ancora.

Questa mattina sono scattate le perquisizioni nelle città di Sassari, Nuoro, Avellino, Lecce, Milano, Pisa e Treviso.

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