C’era anche Michela Murgia all’incontro tra Papa Francesco e una delegazione di artisti provenienti da tutto il mondo.
Arrivato in sedia a rotelle, il Pontefice si è rivolto a pittori, scultori, scrittori, poeti, registi, attori e musicisti: “Quando il talento vi assiste, portate alla luce l’inedito, arricchite il mondo di una realtà nuova. Siete occhi che guardano e che sognano. Non basta soltanto guardare, bisogna anche sognare”.
La scrittrice sarda, che portava con sé una copia dell’ultimo numero di Vanity Fair tutto dedicato alla famiglia queer, racconta l’incontro sulla sua pagina Instagram, dove si mostra all’interno della Cappella Sistina insieme all’amico e collega Roberto Saviano.
“Durante il suo discorso – dice Murgia – bellissimo, Papa Francesco ha fatto una distinzione tra la bellezza estetica, che ha chiamato ‘cosmetica’, un trucco nel senso dell’inganno, e la bellezza che produce armonia”.
“Quando gli ho dato il giornale – prosegue la scrittrice sarda – gli ho detto: ‘Santità, le lascio questo: parla di famiglie e di armonia in tanti tipi di famiglie’. L’intero discorso del Pontefice è stato molto prezioso, inedito, con l’invito a essere disturbanti, liberi e non conformi. Non era mai successo prima: né Giovanni Paolo II né Ratzinger avevano mai invitato gli artisti a essere scomodi”.
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