Una cifra quasi tonda, 138.999 euro, quella che l’Ares ha presentato per lo studio di fattibilità per la realizzazione di un nuovo centro ospedaliero in cui accorpare le funzioni degli ospedali Brotzu e Businco di Cagliari.
Un progetto che sta scaldando gli animi sia a livello regionale che comunale, sia all’opposizione che tra i banchi della maggioranza. Lo rivela Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti in Consiglio regionale. “Oggi – racconta – ho incontrato diversi esponenti del centrodestra, tra quelli più dubbiosi rispetto all’idea folle del Presidente di bloccare il restauro degli ospedali esistenti per costruirne di nuovi”.
“Erano tutti molto ottimisti – dice Agus – rispetto a “un confronto che ci sarà in consiglio” e una “riunione di maggioranza attesa per domani” visto che “niente è ancora stato deciso”. Vedrai, vedrai, vedrai, mi dicevano. Mentre raccontavano anche a loro stessi queste storielle l’Ares, attraverso il nuovo Rup neonominato, siglava il primo atto del nuovo piano distruggi-sanità”.
“Si tratta di un affidamento diretto – spiega il consigliere progressista – per la predisposizione di uno studio di fattibilità per costruire il nuovo ospedale di Cagliari. Ovviamente l’importo è più basso di qualche centinaio di euro rispetto alla soglia che avrebbe obbligato a portare avanti una regolare gara”.
Poi l’affondo: “Emerge una prima inconfutabile verità: ma quale Ares! Come ampiamente annunciato in quell’azienda non sono presenti le competenze necessarie e lo studio verrà affidata a una società esterna scelta (sulla base di quali criteri?) dall’azienda diretta da una Dg leghista sempre più sola al comando, viste le dimissioni del suo direttore sanitario, mai rimpiazzato”.
“La giunta – prosegue Agus – ha impiegato 1005 giorni per scrivere quattro pagine di delibera ma in appena due giorni ha nominato un responsabile e creato le condizioni per elargire i primi denari relativi a questo fantasmagorico progetto di edilizia sanitaria onirica. Onirica perchè si tratta di studi per ospedali che, pur esistendo solo nei sogni del Presidente, verranno pagati in questa dimensione”.
Appuntamento a martedì prossimo per la discussione in Aula consiliare, quando si voteranno le mozioni per chiedere il ritiro della delibera. “E a quel punto le chiacchiere conteranno zero rispetto ai fatti (e ai voti in aula)”, conclude Agus.
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