Il silenzio dell’assessore della Sanità e del presidente della Regione, Christian Solinas, rispetto alle criticità della struttura sanitaria del San Camillo a Sassari, evidenziate e denunciate a marzo scorso con una interrogazione presentata in Consiglio regionale, non è piaciuto ai consiglieri dei Progressisti che, a distanza di quasi tre mesi, hanno presentato una nuova interrogazione.
Anche questa volta il primo firmatario è Gian Franco Satta, consigliere eletto nel Sassarese che oltre a denunciare le criticità strutturali già evidenziate in passato, insieme ai colleghi, chiede che venga organizzato un sopralluogo presso la struttura sanitaria.
La situazione del San Camillo a Sassari
Al San Camillo, si legge nell’interrogazione, sono presenti numerosi ambulatori che in molti casi costituiscono l’unica offerta sanitaria per la città di Sassari e per il suo l’hinterland.
Attualmente sono attivi il centro prevenzione, diagnosi e terapia dell’ipertensione arteriosa e delle complicanze cardiovascolari, l’unità operativa territoriale di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, una psichiatria, un servizio per le dipendenze (SerD), l’ufficio di assistenza protesica, la medicina dello sport, il servizio di igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche, l’anagrafe canina, un centro antifumo, un centro dialisi, un centro diabetologico, una ginecologia e un magazzino economale ma la struttura, oltre a necessitare di urgenti interventi di manutenzione, necessita anche di adeguamenti strutturali che consentano ai diversamente abili di accedere a tutti gli ambulatori e soprattutto che garantiscano adeguati livelli di sicurezza per utenti e lavoratori.
Da qui la richiesta di considerare la necessità di organizzare un sopralluogo congiunto tra i consiglieri regionali del territorio, i rappresentanti della Commissione sanità, gli assessori di competenza per materia, i rappresentanti della ASL di Sassari e dell’Ufficio regionale Demanio e Patrimonio per consentire una valutazione attenta e reale dell’intera struttura ospedaliera e dei locali adiacenti, in modo da comprendere le priorità degli interventi da realizzare nel breve periodo e programmare quelli più importanti da eseguire nel medio-lungo periodo.
L’interrogazione dei Progressisti alla Regione
“Non sono affatto sorpreso del mancato riscontro alla precedente interrogazione” – dichiara Satta – purtroppo oramai questa è la prassi consolidata di questa Giunta regionale. Si parla molto con annunci fuorvianti di costruzione di nuovi ospedali senza trovare soluzioni ai problemi reali. Dopo quasi cinque anni di amministrazione regionale il presidente e il suo assessore della Sanità non sono riusciti a spendere le risorse già stanziate per gli ampliamenti e hanno abbandonato completamente le strutture esistenti, spesso inadeguate per utenti e lavoratori”.
“Il complesso di San Camillo – prosegue Satta – consta di più edifici, alcuni dei quali assegnati alla ASL, altri in capo alla Regione. All’interno dei locali assegnati alla ASL, inoltre, vi sono degli spazi che a seguito di un recente accesso agli atti, ho potuto appurare siano stati concessi ad Associazioni esterne come l’AVIS e l’Associazione Alcolisti Anonimi i quali pagano anche un canone, seppur modesto, per contribuire alle spese”.
Poi l’affondo: “Già da tempo – dice Satta – i sindacati, i lavoratori e gli utenti lamentano grosse carenze nella struttura, soprattutto l’inadeguatezza per i diversamente abili che non riescono ad accedere ai piani superiori per problemi legati alle barriere architettoniche, inoltre vi sono un sacco di spazi inutilizzati come i locali dell’ex cinema, chiuso da anni. Anche nelle strutture adiacenti al complesso sanitario dove risulta vi siano degli uffici regionali, sarebbe opportuno fare una ricognizione degli spazi per capire se è possibile valutare un impiego diverso da quello attuale soprattutto durante le fasi di sistemazione e adeguamento degli edifici”.
“La richiesta di un sopralluogo congiunto con tutte le parti coinvolte ed interessate serve proprio a questo – prosegue Satta –: avere un quadro reale delle necessità strutturali, operare una ricognizione degli spazi e successivamente valutare le azioni che possono e devono essere messe in campo per sistemare la struttura e migliorare l’erogazione dei servizi. Ci auguriamo che a questo nuovo appello venga dato seguito in breve tempo e, se necessario, non saremmo contrari ad un interessamento in tal senso da parte del presidente Pais sia in qualità di garante dell’autonomia del Consiglio regionale che come rappresentante di questo territorio”.
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