Bloccata la carriera Alias per gli studenti dell’Università di Cagliari.
La denuncia arriva dall’associazione studentesca Unica Lgbt che pubblica un post a riguardo sulla propria pagina Facebook.
“Da quasi un anno – si legge – stiamo cercando di apportare modifiche al regolamento per rendere la carriera alias accessibile a più studenti dell’Università di Cagliari. Vogliamo consentire l’accesso alla carriera alias tramite autocertificazione, eliminando la necessità di una diagnosi medica. Inoltre, desideriamo estendere l’utilizzo della carriera alias anche all’Ersu e alle biblioteche dell’Ateneo, includendo tutte le persone che potrebbero avere bisogno di programmi di protezione dei testimoni”.
Con carriera Alias si intende il riconoscimento per le persone transgender della propria identità nei documenti personali presentati all’Università di Cagliari. Si tratta di un profilo burocratico, alternativo e temporaneo, riservato agli studenti che non si riconoscono nel sesso biologico. Viene quindi scelto un nome che sostituisce quello anagrafico, scritto nei documenti ufficiali e dato alla nascita in base al sesso biologico.
“Attualmente – prosegue il post -, ottenere la carriera alias richiede ancora una diagnosi psichiatrica, trattando l’essere transgender come una patologia da certificare. Questo è discriminatorio e lesivo della dignità delle persone alle quali viene impedito di utilizzare la propria identità durante il percorso universitario. La carriera alias dovrebbe essere uno strumento di inclusione, ma finché non vengono approvate le modifiche richieste, rimane accessibile solo a coloro che possono ottenere una diagnosi psichiatrica. Questo è un problema per chi non può permettersi la diagnosi, incontra ostacoli nell’ottenere una diagnosi o semplicemente non vuole sottoporsi ad essa”.
“Alcune delle nostre proposte – conclude il post – sono già state implementate, ma la questione principale, ovvero la rimozione del requisito di certificazione in linea con altre università, rimane ancora irrisolta. Crediamo fermamente che l’Università debba fare tutto ciò che è possibile per rispettare l’identità di ogni studente e rimuovere le barriere burocratiche: chiediamo un incontro del Comitato Unico di Garanzia straordinario in modo che l’Università si esprima il prima possibile in merito”.
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