(Foto credit: Google Maps/Richard Padley)

Ha fatto molto discutere la decisione del Comune di Cagliari di far chiudere per trenta giorni il Bar Florio, tra i più frequentati da residenti e turisti nel quartiere di Villanova.

La decisione è arrivata per via “dell’utilizzo di un impianto elettroacustico di amplificazione e diffusione sonora di brani musicale, gestito da dj, in assenza di valido titolo abilitativo”.

Ricapitolando, il 5 maggio al Bar Florio è stata proposta una serata con dj set. Nulla di particolare, se non fosse che la Polizia locale ha ravvisato che – tenendo aperta la porta d’ingresso – la musica si sentisse anche fuori. Per regolamento, infatti, la musica non può essere diffusa all’esterno.

Inevitabile l’ondata di polemiche via social tra chi si trova d’accordo con la decisione del Comune e chi invece la definisce “esagerata”. Tra i primi c’è chi parla di “rispetto delle regole” ma anche di chi “si sveglia alle cinque del mattino per andare a lavoro” oltre a coloro che si scagliano contro “l’inquinamento acustico”. Gli altri, invece, si dicono preoccupati per dei “provvedimenti che fanno male all’economia” insieme a chi definisce questa decisione da “città-pensionato” o addirittura “città medioevale”.

Fatto sta che le rimostranze dei proprietari del bar non hanno dato l’effetto sperato e il locale resterà in ogni caso chiuso dal 15 giugno al 15 luglio prossimi.

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