Ha chiesto il rito abbreviato A.P., 34 anni, di Dolianova, l’automobilista accusato dalla Procura di Cagliari di aver provocato il fatale tamponamento a catena di cui è rimasto vittima il cagliaritano Raffaele Degioannis, 68 anni, la sera del 28 settembre 2021, nella stessa Dolianova, mentre percorreva via Cagliari in sella alla sua bicicletta elettrica.
L’imputato, di cui il pm Marco Cocco, titolare del relativo procedimento penale per omicidio stradale, ha chiesto il rinvio a giudizio al termine delle indagini preliminari, ha formulato oggi giovedì 8 giugno la richiesta di rito alternativo attraverso il suo difensore, nel corso dell’udienza preliminare tenutasi in Tribunale a Cagliari davanti al Gup, Giorgio Altieri, condizionandola all’escussione di un proprio consulente tecnico e all’acquisizione di una perizia di parte: istanze accolte dal giudice, così come la costituzione di parte civile dei familiari della vittima, assistiti da Studio3A-Valore spa e dell’avvocato Carlo Salvatore Usai del foro di Cagliari, che si aspettano giustizia.
L’udienza è stata quindi rinviata al prossimo 14 settembre 2023 per l’avvio della fase istruttoria.
Com’è stato ricostruito dalla perizia cinematica che il sostituto procuratore ha affidato all’ingegnera Silvia Falqui Cao, la causa preminente del sinistro è stata individuata nel mancato rispetto della distanza di sicurezza da parte dell’imputato, oltre che nell’eccessiva velocità tenuta.
Il 34enne del posto, che percorreva via Cagliari, tratto della provinciale 14, diretto da Dolianova verso la statale 387, alla guida dei una Peugeot 108 in cui si trovavano a bordo anche la moglie e i due figli minori, viaggiando a una velocità stimata di 85 km/h, superiore al limite stabilito in quel punto di 70 km/h, non si è accorto per tempo che l’automobilista che lo precedeva nella stessa direzione, anche lui di Dolianova, al volante di una Peugeot 308, aveva frenato alla vista della bicicletta elettrica E-Mootika di Degioannis, che procedeva a sua volta davanti a lui, per evitare qualsiasi rischio di contatto.
A.P., essendo troppo vicino alla vettura che aveva davanti, ha frenato bruscamente e ha tentato di superarla per non urtarla, ma non c’è riuscito, colpendola sullo spigolo posteriore sinistro con lo spigolo anteriore destro della sua auto.
A causa del violento tamponamentosubito, che ha distrutto e proiettato fuori strada anche i veicoli, la Peugeot 308 è stata a sua volta sospinta in avanti travolgendo con la fiancata la bici e il ciclista, che è finito sotto la macchina.
Estratto dai Vigili del fuoco di Cagliari e condotto in ambulanza in condizioni disperate all’ospedale di Brotzu, Degioannis, che era conosciutissimo in città per aver gestito per tanti anni, prima di andare in pensione nel 2020, un’edicola, è deceduto dopo cinque giorni di agonia, il 3 ottobre, a causa dei gravissimi traumi riportati, in particolare un trauma cranio-encefalico e toracico.
All’indomani della sua morte, la Procura di Cagliari aveva aperto un fascicolo per il reato di omicidio stradale iscrivendo nel registro degli indagati A. P., mentre non sono state ravvivate responsabilità in capo all’altro automobilista, che pure ha materialmente investito il sessantottenne.
I familiari della vittima, per essere assistiti, attraverso il responsabile della sede di Cagliari, dott. Michele Baldinu, si sono affidati a Studio3A-Valore spa.
Un’inchiesta culminata con la richiesta di rinvio a giudizio formulata lo scorso 12 dicembre 2022 dal Pubblico Ministero a carico dell’indagato, a cui si imputa, per citare l’atto, di aver causato la morte di Degioannis “per colpa, consistita nella violazione degli articoli 140, 142 (eccesso di velocità, ndr) e 149 D (mancato rispetto della distanza di sicurezza, ndr) del Codice della Strada, e comunque per imprudenza e negligenza nella guida”.
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