Ai territori del nord est della Sardegna, e quindi alla Gallura, è stato riconosciuto, di nuovo dalla Commissione europea, lo status di zona indenne da malattia per l’infezione da MTBC (Mycobacterium tuberculosis), un batterio che in zootecnia colpisce i bovini. L’aggiornamento normativo è stato pubblicato pochi giorni fa nella Gazzetta ufficiale permettendo così a centinaia di allevatori del comparto dei bovini da carne, che proprio in queste aree rappresentano una delle realtà più rinomate in ambito regionale e nazionale sul piano della qualità delle produzioni, di poter gestire gli allevamenti con maggiore serenità sul piano della biosicurezza.
“Dopo anni di sacrifici – ha spiegato Daria Inzaina, responsabile di Confagricoltura Sardegna del settore bovino da carne – le nostre aziende sono finalmente libere da un condizionamento che limitava le attività di movimentazione soprattutto nella fase di vendita degli animali sia in Sardegna e sia verso la penisola. Una limitazione che non era legata alla presenza della malattia, bensì a un cavillo burocratico che nel venir meno della provincia di Olbia-Tempio aveva inserito il nord est isolano sotto il cappello più ampio della vecchia provincia di Sassari, riconosciuta area non indenne dalla MTBC. Un bollino nero che è stato cancellato con oltre due anni di controlli serrati nelle aziende e che ha certificato ciò che già si sapeva: l’assenza della malattia. L’augurio è che telenovele simili non si ripetano più e che la burocrazia inizi a essere amica di chi lavora e non il contrario”, ha concluso Daria Inzaina.
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