Acclamata dalla critica sin dall’inizio della sua carriera negli anni settanta, Meryl Streep è stata riconosciuta da più parti come una delle migliori attrici della storia del cinema con il record di candidature ai Premi Oscar nelle categorie riservate alla recitazione.
Un grandissimo successo che le è valso anche l’istituzione di una giornata interamente a lei dedicata: il Meryl Streep Day, che da vent’anni a questa parte si festeggia ogni 27 maggio.
Dagli esordi cinematografici ai tre Premi Oscari
E dire che non tutti, all’inizio della sua carriera, avevano riconosciuto il suo eccezionale talento oltre che una versatilità tale che le permise di interpretare personaggi di ogni forma e sostanza.
Era il 1976 quando l’attrice statunitense si presentò per le audizioni di King Kong, prodotto da Dino De Laurentiis, e quest’ultimo si rivolse al figlio commentando: “Che brutta! Perché me l’hai portata?”. La Streep, capendo l’italiano, rispose in inglese: “Mi dispiace non essere bella abbastanza per il tuo film, ma la tua è solo un’opinione tra tante e ora vado a trovarne una più gentile”.
Lo stesso anno andò al cinema a vedere Taxi Driver, con un Robert De Niro all’apice della sua carriera, e in quel momento decise che avrebbe fatto l’attrice.
Poco dopo iniziò la sua scalata verso Hollywood, dove divenne una delle attrici più amate dal pubblico, in particolare dopo la sua interpretazione in Kramer contro Kramer (1979), con cui ottenne il Premio Oscar come miglior attrice non protagonista, e in seguito in La scelta di Sophie (1982) e The Iron Lady (2011), che le valsero altri due Premi Oscar per la miglior attrice protagonista.
Un record che condivide con le attrici Ingrid Bergman e Frances McDormand, dopo Katharine Hepburn che vinse ben quattro Premi Oscar.
L’attivismo in difesa delle donne e lo scontro con Trump
Negli anni Meryl Streep si è fatta riconoscere anche per il suo forte attivismo a favore dell’indipendenza delle donne nel mondo del lavoro e in famiglia, e più in generale contro la violenza verso i più fragili.
Celebre il suo intervento durante la 74esima edizione dei Golden Globes, quando nel ritirare il Premio alla carriera, l’attrice statunitense fece un discorso tutto rivolto al presidente dell’epoca Donald Trump, che l’aveva definita una “Hillary lover”, una “lacché” e “una delle attrici più sopravvalutate di Hollywood”.
“Quando uno approfitta della suo potere per bullizzare gli altri, si perde tutti”, aveva detto Streep di fronte a una platea di grandi attori e produttori cinematografici. “Chi siamo? E cos’è Hollywood in fondo? È solo un gruppo di persone che arrivano da altri posti”. Poi l’affondo: “Hollywood è piena di stranieri. Se li cacciamo tutti, non avremo più nulla da guardare se non il football e le arti marziali (che non sono le arti…)”. E senza nominarlo, aveva ricordato quando in campagna elettorale il futuro presidente eletto prese in giro un giornalista disabile. “Mi spezzò il cuore”, aveva detto Streep, osservando che “la mancanza di rispetto porta altra mancanza di rispetto e la violenza invita alla violenza”.
L’amore per l’Italia e la luna di miele in Sardegna
Non è un segreto che Meryl Streep sia profondamente innamorata dell’Italia tanto da aver provato a studiare l’italiano, per poi abbandonare l’impresa poco più avanti.
L’attrice statunitense, però, come ha dimostrato in più occasioni, capisce bene la lingua e ogni tanto si cimenta durante le interviste o con i fan che la incontrano per strada e ci scambiano due chiacchiere.
Lo ha rivelato proprio lei in un’intervista del 2018 rilasciata a Fabio Fazio durante la trasmissione “Che tempo che fa”, per presentare il film di Steven Spielberg “The Post”, in coppia con Tom Hanks. I due Premi Oscar hanno ripercorso le loro carriere regalando qualche curiosità agli spettatori.
È in questa occasione che Meryl Streep ha rivelato di aver visitato per la prima volta l’Italia in una situazione particolare: “Ero in luna di miele, in tenda in un campeggio in Sardegna, all’isola Rossa. È stato bellissimo”. Ma non è tutto. Durante l’intervista l’attrice confessa: “È lì che sono rimasta incinta della mia prima figlia”.
Una terra che ha avuto modo in seguito di esplorare e apprezzare appieno, in particolare nella costa nord orientale.
Proprio qui, precisamente a Poltu Quatu – nella “mia Sardegna” disse lei – tornò nel 2010 per ritirare il Premio Rodolfo Valentino, durante un gran gala andato in onda su Rai 1, confermando così la sua popolarità a livello internazionale e il grandissimo affetto dei suoi spettatori.
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