Cagliari è a metà classifica per numero di ore perse nel traffico cittadino.
Secondo i dati della Commissione Europea, ogni anno perdiamo in media 38 ore fermi in coda nelle nostre automobili, uno dei numeri più elevati d’Europa, abbassando ancor di più l’efficienza energetica.
Questo può essere dovuto all’alto tasso di motorizzazione in Italia, circa 655 autovetture ogni 1.000 abitanti, inferiore in Europa soltanto al Lussemburgo.
Lo confermano i dati del Traffic Index Ranking 2021, calcolato dalla celebre multinazionale TomTom, specializzata in servizi per la navigazione stradale. I numeri indicati tengono conto del tempo in più che impieghiamo per spostarci rispetto a condizioni di flusso normale.
I dati sul traffico cittadino in Italia
A dispetto di quanto si possa pensare, al primo posto della classifica nazionale non c’è una città del nord Italia, che viene spesso associato allo smog e al traffico, bensì una città in pieno sud.
Si tratta di Palermo, che nel 2021 ha registrato ben 82 ore pro capite trascore nel traffico. Seguono: Roma con 75 ore, Messina (73), Catania (69), Napoli (66), Genova e Milano a parimerito con 64 ore perse in coda.
Più giù troviamo Bari che segna 57 ore trascorse in mezzo al traffico, seguita da Firenze (55), Bologna e Reggio Calabria (52), Torino e Pescara (50).
A metà classifica, in 14esima posizione, si trova Cagliari con 48 ore trascorse in coda a parimerito con Prato.
Nelle ultime posizioni, tra le città che fanno minor uso dell’automobile come mezzo di spostamento, ci sono: Ravenna con 36 ore, seguita da Parma, Modena e Padova (34), e in ultima posizione Brescia con sole 32 ore.
Gli effetti del traffico su salute, ambiente ed economia
Il traffico, oltre a essere una notevole perdita di tempo, causa di svariati costi di tipo sociale ed ambientale.
Dal punto di vista dell’impatto che ha sull’ambiente, i trasporti sono, insieme agli edifici, le maggiori fonti di emissioni di CO2 a livello urbano.
In Italia i trasporti sono responsabili di 1/4 delle emissioni di gas serra. In particolare, dicono i dati dell’ISPRA, il 92,6% delle emissioni è prodotto dal trasporto su strada.
L’impatto sulla nostra salute è ancora piú visibile considerando: l’incidentalità stradale (in Italia ci sono 9-10 vittime al giorno); l’inquinamento atmosferico (che produce silenziosamente 90 mila vittime ogni anno in Italia ); l’inquinamento acustico (incide sul benessere e la salute mentale di chi vive in città).
Uno studio recente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità collega il traffico a una serie di effetti negativi sulla salute: disturbi del sonno, malattie cardiovascolari e metaboliche, stress e ansia.
L’Agenzia Europea dell’Ambiente stima che l’impatto del traffico in termini di emissioni di CO2, gas inquinanti e incidenti pesi addirittura per il 6,6% del PIL europeo. Inoltre, si stima che il valore del tempo complessivamente perso in congestioni stradali si aggiri su cifre dell’ordine dei miliardi di euro, a livello nazionale.
La soluzione al traffico cittadino: la mobilità green
La soluzione per combattere il traffico esiste e si chiama mobilità green, ossia il muoversi a piedi, in bici e con i mezzi pubblici. Dato positivo: in Italia gli spostamenti sostenibili sono aumentati dell’8,5% negli ultimi quattro anni. Ma, purtroppo, non è abbastanza.
È risaputo che molte volte facciamo largo uso dell’auto anche quando non c’è un effettivo bisogno. E spesso, i benefit, come l’essere autonomi, sono superati dai costi: inquinamento, stress, tempo perso, difficoltà di parcheggio etc, specialmente se residenti in metropoli come Roma e Milano. Nonostante ciò, negli ultimi quattro anni gli spostamenti sostenibili sono aumentati in Italia dell’8,5% anche grazie alla crescente mobilità elettrica sostenuta da energia green.
Un grande ruolo viene giocato dalla pianificazione urbanistica delle città che si occupa delle infrastrutture per le due grandi alternative all’automobile: il trasporto pubblico e la mobilità ciclabile.
Sempre più città in Europa stanno adottando strategie per combattere il traffico.
Tra le principali: miglioramento del trasporto pubblico; estensione delle piste ciclabili; potenziamento dei servizi di mobilità condivisa.
Oltre a queste misure, diverse città stanno ripensando la mobilità urbana con l’obiettivo di rendere l’utilizzo di mezzi pubblici o della bici una scelta più sicura e conveniente rispetto all’auto. Alcuni esempi sono: la pedonalizzazione di intere zone della cittá, il ridimensionamento della viabilitá per includere piste ciclabili, la trasformazione di parcheggi in parchi pubblici, la riduzione delle carreggiate per aggiungere verde e zone pedonali.
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