Prosegue tra forti polemiche la campagna di comunicazione “Open to meraviglia” voluta dal Ministero del Turismo, guidato da Daniela Santanché, e realizzata dall’agenzia Armando Testa.
Dopo le “strigliate” off record dell’esponente dell’esecutivo, è stato anche rimosso il video promozionale dal sito ufficiale della campagna di promozione del turismo nel Bel Paese.
Il caso in Sardegna: parliamo del Sulcis-Iglesiente
Anche in Sardegna, ci son state aspre polemiche per diversi errori e dimentincanze. Nella cartina geografica mostrata sul sito di riferimento, ad esempio, manca un’area di assoluto rilievo quale è l’Ogliastra – tra le cinque blue zone al mondo – e alla provincia di Carbonia viene accorpata anche la zona del Sarrabus, due territori molto diversi per caratteristiche geografiche ma anche tradizioni culturali, culinarie e quant’altro.
Dettagli che fanno la differenza, come sanno bene i creator sardi che si occupano di far conoscere l’Isola attarverso i propri canali social. Tra questi c’è anche Maria Paolucci, che racconta il Sulcis-Iglesiente a colpi di story, post e reel sulla sua pagina Instagram.
“La nuova campagna di marketing per promuovere l’Italia all’estero mi ha lasciato perplessa – dice Maria -, da una parte un simbolo della bellezza dell’arte italiana: la Venere di Botticelli; dall’altra il volerne fare a tutti costi un qualcosa di moderno, che a mio avviso non è necessario se si parla di un simbolo così importante come la Venere”.
“Se si vuole puntare sull’influencer marketing – spiega la creator originaria di Iglesias -, sarebbe stato l’ideale puntare su un volto che può essere credibile in una campagna simile come Chiara Ferragni. Non che la Venere non sia qualcosa di credibile, ma almeno non l’avrebbero dovuta trasformare in influencer e raccontarla in modo diverso”.
“Credo che questa campagna rispecchi troppo lo stereotipo italiano, anche se, a detta loro, è solo un’anteprima – aggiunge Maria -. Questa campagna racconta di un’Italia nella sua interezza senza entrare nei dettagli delle singole regioni, se non per stereotipi già noti”.
Lo sa benissimo Maria, che da qualche anno si occupa di raccontare i “tesori nascosti” di un’area che conserva in sé secoli di storia. “Nel mio piccolo mi occupo di promozione del territorio, di influencer marketing e content creation, è bello raccontare quello che si nasconde dietro i luoghi e soprattutto le loro unicità – spiega la giovane creator -. Da guida turistica organizzo le mie esperienze in zone meno note dell’Isola e tutto questo è stato possibile grazie ai social, dove ogni giorno pubblico contenuti realizzati da me. Ritengo che siano un volano per tutto il turismo della Sardegna riferito a tutto l’arco dell’anno e non solo qualche mese d’estate”.
“Penso che i social siano il mezzo più potente per passare realmente dall’online all’offline, se usati nella giusta maniera possono cambiare il destino di un territorio”, conclude Maria.
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