(Foto credit: Ansa)

Il 12 e 13 maggio 1974 in Italia si tenne il referendum sul divorzio per decidere se abrogare la legge in vigore dal 1970 oppure no. Con il 59,26% vinse la volontà di mantenere una grande conquista storica, sociale e culturale.

La Sardegna, insieme alla Sicilia, votarono compatte per il “no” all’abrogazione. Furono le uniche due regioni in controtendenza col resto del Sud Italia.

Il fronte dei favorevoli alla legge sul divorzio in Sardegna raggiunge il 55,2% con cifre ben più alte nei capoluoghi di provincia. Carbonia fu quella che ottenne il maggior numero di consensi con il 73% dei “no” all’abrogazione. Seguirono: Cagliari con il 64,7%, Sassari con il 64,4% e Nuoro con il 60,7%.

Furono i partiti di sinistra a battersi per il mantenimento della legge sul divorzio e l’esito del referendum incise fortemente anche sulle successive elezioni nazionali e regionali. Il 16 giugno dello stesso anno, infatti, la DC perse oltre il 6% dei suoi elettori e dovette rinunciare a 4 consiglieri, mentre il PCI guadagnò più del 7% portando in Consiglio regionale altri 6 consiglieri.

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