Prima pagina Naufragio all’Asinara, Giovannino Pinna: “Non sono io il colpevole”

Naufragio all’Asinara, Giovannino Pinna: “Non sono io il colpevole”

Il giovane pescatore dovrà rispondere alle domande degli inquirenti e raccontare cos'è realmente successo quel 12 aprile quando il cugino Davide Calvia perse la vita

Dopo il ricovero in ospedale, Giovannino Pinna, il sub superstite di 35 anni, indagato dalla Procura di Sassari per naufragio colposo, dice la sua: “Mi dispiace per Davide, ma da naufrago ora mi ritrovo accusato di naufragio colposo”.  

Ora il giovane pescatore dovrà rispondere alle domande degli inquirenti e raccontare cos’è realmente successo quel pomeriggio quando, a seguito del naufragio del 12 aprile scorso tra Stintino e Porto Torres, il cugino Davide Calvia, 38 anni, perse la vita.

I familiari della vittima chiedono che la verità venga a galla.

“Perché mio fratello non è morto annegato – sostiene la sorella Nadia Calvia – e l’unico testimone che ci può raccontare quanto accaduto, e chi ha fatto del male a Davide, è soltanto Giovannino”.

Nel frattempo si attende l’esito dell’autopsia sul corpo del 38enne che verrà depositata a giugno. Dalle prime analisi è emerso che la vittima è stata vittima di violenza prima di finire in mare.

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