“Il carcere è ormai fuori controllo”, denunciano i sindacati di Polizia Penitenziaria in seguito all’ennesimo agente di Polizia Penitenziaria aggredito da un detenuto nel carcere di Badu‘e Carros.
Le sigle sindacali chiedono al Prefetto di intervenire e organizzano per venerdì 12 maggio un sit-in di protesta.
“La situazione è grave e nulla è accaduto dopo le tantissime denunce fatte nel corso degli ulti mesi”, evidenzia Luca Fais, segretario regionale per la Sardegna del sindacato autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, che con i colleghi di Sinappe, Osapp,Uilpa, Cisl e Cgil hanno dato vita alla protesta unitaria.
“L’ultimo episodio violento accaduto nelle ultime ore ha visto per protagonista un detenuto che, uscito dalla propria cella per fare una telefonata autorizzata, è andato in escandescenza ed ha letteralmente distrutto tutti i suppellettili e altri oggetti presenti nella Sezione. Il poliziotto di servizio, nel fermare la sua furia aggressiva, lo ha immobilizzato in attesa di rinforzi ma è rimasto contuso per la violenta aggressività dell’uomo”.
Protestano, dunque, i sindacati che hanno organizzato una manifestazione a Nuoro per il 12 maggio. “Noi chiediamo un incontro con il Prefetto”, aggiunge Fais. “La situazione a Badu e ‘Carros è fuori controllo e l’amministrazione penitenziaria si è trincerata in un assordante silenzio. La carenza organica è pari a 59 unità, il personale è costretto a turni interminabili ed ancora deve fruire del congedo ordinario arretrato, le condizioni di sicurezza continuano ad essere estremamente precarie e, nonostante le reiterate richieste di allontanamento, continuano a permanere i detenuti facinorosi che continuano a mettere a repentaglio la sicurezza dei lavoratori e dell’Istituto”.
Pieno sostegno alla protesta della Polizia Penitenziaria di Badu ‘e Carros arriva da Donato Capece, segretario generale del Sappe: “Ci attiveremo presso il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria affinché le giuste proteste dei colleghi di Badu ‘e Carros trovino attenzione e conseguenti provvedimenti necessari per salvaguardare la sicurezza del carcere. Gli agenti di Polizia Penitenziaria devono andare al lavoro con la garanzia di non essere insultati, offesi o peggio, da una parte di popolazione detenuta che non ha alcun ritegno ad alterare in ogni modo la sicurezza e l’ordine interno”.
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