Nessun disastro ambientale. Via i sigilli dal bacino sulcitano dei fanghi rossi. Dopo un processo durato sette anni e ben quattordici inchieste della Procura i giudici della prima sezione penale del Tribunale di Cagliari hanno assolto i vertici di Eurallumina, azienda di Portovesme. Il fatto non sussiste recita la sentenza che ha fatto cadere l’accusa di disastro ambientale nei confronti dell’amministratore delegato Vincenzo Rosino e del direttore dello stabilimento Nicola Candeloro.
Disposto anche il dissequestro del bacino.
Già il pm Marco Cocco aveva ritenuto prescritto il resto, oltre al disastro ambientale in concorso l’accusa era anche quella di traffico illecito di rifiuti.
Immediata la protesta degli ambientalisti. Comitato Carlofortini Preoccupati e Associazione Adiquas – che da tempo seguono le udienze preliminari assieme alla Confederazione sindacale sarda (costituita parte civile), Assotziu, Comitato Scuola Città, Sardegna Pulita, Comitato Agricoltori Portoscuso e Comitato Viticoltori Paringianu hanno organizzato oggi un sit-in davanti al palazzo di giustizia per criticare con forza la sentenza.
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