Il mercato premia il grano sardo e il progetto lanciato da Coldiretti per valorizzare le produzioni e sostenere i produttori isolani.
Si chiude, infatti, con una importante crescita di fatturato il bilancio di esercizio 2022 della cooperativa Isola Sarda che continua a garantire una filiera al 100% ‘Made in Sardinia’ oltre che la grande qualità in ogni passaggio, grazie all’impiego di materie prime selezionate.
Numeri in espansione per il bilancio della cooperativa, passato da un volume di affari da 152 mila euro agli attuali 206 mila, con un incremento di +54 mila euro.
“Questi numeri confermano la bontà di un percorso che abbiamo iniziato alla fine del 2019 e che a distanza di pochi anni sta generando importanti risultati economici per i soci, garantendo una equa remunerazione confermata dall’andamento negli ultimi tre esercizi dove, in media, i soci hanno avuto circa 10 euro a quintale in più rispetto al prezzo di mercato”, sottolinea Marco Locci, presidente della cooperativa.
Nel corso del 2022 hanno premiato anche le politiche di sviluppo messe in campo dalla cooperativa attraverso accordi, in particolare con la Gdo e il gruppo Crai, con il Fai e Tanda e Spada. Obiettivo è stato quello di garantire alla filiera un prodotto solo sardo, certificato proprio da Isola Sarda e dal bollino Fai-Coldiretti. Il tutto anche “per tutelare i consumatori dalle fluttuazioni dei prezzi oltre che dalle speculazioni che, troppo spesso, investono questi prodotti nei mercati”, aggiunge Locci.
Tra le altre novità del 2022 spicca anche un ulteriore accordo che ha visto i produttori primari iniziare a coltivare anche grano tenero, utilizzato in modo particolare come base per la produzione di pane, pasta e dolci. “I consumatori finali chiedono sempre di più questi prodotti e, considerato che il grano tenero non era coltivato nell’isola, la cooperativa si è impegnata a offrire ai consumatori la certezza di una filiera sarda anche per questa tipologia – aggiunge Salvatore Pau, socio della cooperativa – nell’anno appena trascorso è stata già coltivata una quantità di prodotto che intendiamo mettere in campo all’interno dell’accordo con il gruppo Crai”.
Ma non ci sono solo luci per il settore, dettate dal lavoro della cooperativa. A rallentare il trend di crescita continuano a farsi sentire, in particolare, gli effetti degli scenari internazionali. “La guerra in Ucraina sommata al perdurare degli elevati costi di produzione e agli effetti sulla produzione a causa di un clima non certo favorevole per la mancanza delle piogge, non ci danno quella tranquillità che vorremmo – sottolinea Pau – nonostante questi fattori, comunque, cerchiamo di garantire nel miglior modo possibile le nostre produzioni con una qualità eccellente rafforzata, soprattutto, dal legame con il territorio – conclude Pau – questa è la chiave vincente per riuscire ad affermarci nei mercati nazionali e internazionali”.
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