Costruire una coalizione unita e capace di allargare il campo, dotarsi di un programma di forte discontinuità e scegliere infine il candidato Presidente più adatto a vincere la partita delle elezioni e del Governo. L’ordine non può che essere questo. Fare il contrario, iniziare dalla fine, pensare che si tratti di un casting per la scelta del leader e non di una competizione vitale per la salvezza della nostra comunità è il modo migliore per perdere. Perché i rigori si possono anche sbagliare.
È quanto scrive su FB il capogruppo dei Progressisti in Consiglio regionale Francesco Agus a proposito delle imminenti elezioni regionali.
“Il 2024, anno delle elezioni regionali, segnerà uno spartiacque per la nostra comunità regionale – scrive Agus -. Una conferma dell’amministrazione uscente sarebbe devastante. Perché la Sardegna nei prossimi anni affronterà una fase ancora più difficile di quella attuale e chi sarà al governo dovrà affrontare i cambiamenti radicali che stanno avvenendo dal punto di vista demografico, economico e sociale all’interno della società sarda. Per farlo servirà un intervento organico e coerente sulle due grandi crisi, quella della sanità pubblica e quella della macchina amministrativa regionale, per cui serviranno idee forti e nervi saldi, non si potrà improvvisare e non basterà dire ciò “che non siamo e ciò che non vogliamo”.
Infine, un giudizio sugli avversari: “Giudico il Presidente della Regione e alcuni tra gli accoliti di cui si è circondato moralmente incompatibili con il governo della cosa pubblica . La sua gestione ha avuto e sta avendo effetti devastanti in particolari sulla guida della sanità al collasso e su quella di una macchina amministrativa resa sempre più paludosa e incapace di dare risposte”.
“La sfida non può essere vissuta con ansia da prestazione personale – conclude Agus -. La politica è un fatto collettivo. L’oggetto, in questo caso quello che resta della nostra Regione, è immensamente più importante di qualunque soggetto”.
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