“Non c’è mai stata alcuna volontà di rinunciare all’evento preliminare, previsto per il mese di ottobre, dell’attività di preparazione all’America’s Cup 2024. Gli ostacoli alla sua realizzazione si sono manifestati successivamente all’approvazione in Consiglio regionale (febbraio 2023) dello stanziamento della somma necessaria allo svolgimento della ‘World Series’ a Cagliari. Ostacoli che non sono certamente imputabili alla Regione Sardegna”.

Lo ha detto l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa, ripercorrendo le tappe della vicenda sull’assegnazione a Cagliari di una regata di preparazione all’America’s Cup 2024.

“Sin da agosto, in occasione del primo incontro con gli organizzatori, ho accettato con entusiasmo la proposta di portare in Sardegna la prestigiosa competizione, che si sarebbe inserita a pieno titolo nel programma dei grandi eventi sportivi nazionali e internazionali di promozione turistica della Sardegna – ha spiegato in conferenza stampa l’assessore Chessa – Si era parlato di Cagliari come sede ospitante del primo evento dell’America’s Cup 2024, mentre, a metà marzo, abbiamo scoperto dai media che, nel frattempo, era stato siglato un accordo per una regata preliminare, a settembre, in Spagna. Intanto, l’approvazione dello stanziamento (6,1 milioni di euro, comprensivi di Iva), destinato ad un progetto di ‘promozione della destinazione Sardegna’, aveva dato il via ad un procedimento secondo le norme dettate dal ‘Codice degli appalti’, in particolare quelle che disciplinano una procedura di gara negoziata, che anche se semplificata deve obbligatoriamente svolgersi attraverso piattaforme telematiche con l’inserimento della richiesta di offerta (RdO) su ’SardegnaCat’. Gli organizzatori della società ‘Ace Barcellona’ sono stati supportati dagli uffici dell’Assessorato e sollecitati ripetutamente a produrre la documentazione necessaria e a presentare alcuni chiarimenti. Ma ancora oggi, che si è chiusa ufficialmente la procedura della RdO, nulla è accaduto e la gara è andata deserta per carenza di offerta”.

“Stiamo parlando di soldi pubblici gestiti da una Pubblica Amministrazione, che agisce secondo la procedura e le regole stabilite dalle leggi. Non abbiamo fatto altro che applicarle, nutrendo un profondo rispetto per le Istituzioni a tutela della legalità e dei sardi. Se la società organizzatrice si è arenata al cospetto della procedura necessaria per avere il finanziamento e non è stata in grado di accettare le regole sui pagamenti (hanno scritto di essere “una piccola organizzazione che non può avere squilibri troppo grandi nel flusso di cassa”) nulla può essere imputato alla Regione Sardegna. Siamo certamente dispiaciuti per il mancato accordo, ma la Sardegna ha le carte in regola per sviluppare altre idonee azioni promozionali con importanti ricadute economiche sul territorio”, ha concluso l’Assessore del Turismo.

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