A fine aprile la città di Cagliari pullula di turisti da ognidove, ma la città non è pronta ad accoglierli.
Oltre ai lavori in corso per la riqualificazione urbana, i visitatori che arrivano per la prima volta nel capoluogo sardo si vedono costretti a fare retromarcia in tanti siti di interesse culturale perché inaccessibili.
La denuncia arriva dall’avvocato cagliaritano ed ex consigliere comunale, Giovanni Dore, che pubblica un post nel gruppo Facebook “Cagliari è anche mia!”.
Tra i siti citati: la Torre dell’Elefante che ad oggi risulta parzialmente chiusa al pubblico così come l’Anfiteatro romano dove i turisti, stupefatti, scorgono il cartello di fine lavori al 2016.
Non solo, percorrendo la città si possono trovare altri luoghi di interesse storico e punti di riferimento in un tempo passato. Tra questi, Villa Tigellio, che risulta chiusa per “valorizzazione”. Anche il Bastione di Santa Caterina non è accessibile in quanto chiuso al pubblico per lavori, ma a ben vedere il sito religioso ha chiuso le sue porte quindici anni fa.
Ultimo, ma non per importanza, tutt’altro: il Bastione di Saint Remy, in pieno centro cittadino, che versa in condizioni di degrado e abbandono. Nessun evento in programma, pavimentazione sporca e pannelli in plexiglass deturpati da scritte con spray che impediscono ai turisti di godersi una delle viste più belle della città.
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