Non si placano le polemiche relative alla notizia che la Regione Sardegna non avrebbe più interesse ad ospitare le regate della World Series nel Golfo degli Angeli. L’opposizione in Consiglio regionale continua ad attaccare l’assessore al Turismo e allo Sport Gianni Chessa, e addirittura ipotizza un controllo da parte della Corte dei Conti sull’operato dell’amministrazione regionale.

“Una competizione velica di livello mondiale, anzi, LA competizione velica per eccellenza che la nostra isola attendeva dopo gli anni di stop forzato a causa del Covid, al momento non sarà ospitata in Sardegna – scrive su FB la consigliera Maria Laura Orrù -. A leggere le dichiarazioni dell’Assessore al Turismo sembra essere un dietrofront della Giunta giustificato dalle voci, non confermate, che la prima tappa della competizione non si sarebbe svolta nel golfo di Cagliari ma altrove nel Mediterraneo. Non voglio credere che una reazione capricciosa possa aver allontanato una competizione che genera un importante indotto economico, una vetrina formidabile per le nostre bellezze ed un viatico per l’attrattiva naturalistica e sportiva che il nostro territorio può offrire, è ingiustificabile e seriamente preoccupante. Chiederemo conto di quanto accaduto, all’interno dell’opposizione ci si è già mossi per accedere agli atti e ci saranno sicuramente delle interrogazioni riguardo questo potenziale danno all’immagine, alla reputazione ed all’economia della Sardegna”.

Sotto il post della Orrù scrive anche lo stesso assessore Gianni Chessa che replica ai numerosi commenti offensivi. “Non e mio stile intromettermi nelle conversazioni di colleghi del consiglio regionale, ma leggere alcuni commenti fatti da leoni da tastiera solo per parte politica mi fa pensare di dire ai miei numerosi amici di rispondervi e poi vediamo cosa dicono di voi, premesso questo, sto difendendo la dignità dei Sardi nonché un impegno assunto tra le istituzioni, abbiamo ragione da vendere su tutto, chi non crede a questo credo che ci rimarrà molto male , ma qui non si scherza , 6,100 milioni di euro per un evento che doveva essere il primo in Europa non è un mio capriccio, ma regole previste dalle leggi italiane, ma sarebbe molto lungo da raccontare, ora se accettano di rispettare le nostre leggi si potrà svolgere una tappa ma tenendo conto della nostra dignità non dei caprici, però se la collega Orrù vuole andare alla corte dei conti da amministratore faccia pure vediamo se fosse lei cosa avrebbe fatto”.

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