Da sedici anni Bruno, affetto da una patologia che lo porta ad ingerire di tutto, sono le mani legate e una maschera sul viso. Un trattamento che per Irene Testa, Garante della Sardegna per le persone private della libertà personale, “appare più vicino al concetto di tortura che a quello di cura”.
La Garante ha visitato l’uomo nella struttura di assistenza ai disabili nel Sulcis-Iglesiente. “Ci ho messo un po’ a riprendermi dallo scenario agghiacciante e raccapricciante che mi sono trovata davanti”.
La Testa ha precisato anche di non avere nulla contro la struttura e chi ci lavora. Ma ha sollevato il caso affinché si possa trovare una soluzione meno pesante per salvare la vita a Bruno.
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