Ammonta a mezzo milione di euro la somma approvata dalla Commissione Cultura del Consiglio regionale per i festeggiamenti per Sa Die de sa Sardigna che si terrà, come ogni anno, il prossimo 28 aprile.

La giornata storica, istituita nel 1993, vuole ricordare i cosiddetti “Vespri sardi”, con cui ci si riferisce all’insurrezione popolare del 1794 che portà alla “cacciata” dei piemontesi da Cagliari. 

Precisamente, i fondi andranno ai Comuni di Cagliari (260mila), Bono (5mila), Sassari (45mila), Oristano (80mila), Nuoro (80mila) e Barumini (30mila), che hanno programmato una serie di eventi che termineranno il 30 aprile.

Non tutti, però, sono entusiasti dello stanziamento dell’ingente somma. In particolare, per l’inserimento della “Rievocazione storica sulla civiltà dei sardi nuragici: investitura guerriero ed elezione del capo tribù”. Una manifestazione che, a detta di Desirè Manca (M5S), Massimo Zedda (Progressisti) ed Eugenio Lai (Alleanza Europa Verde – Sinistra – Possibile – Art.1), poco ha a che fare con Sa Die de sa Sardigna.

Inoltre, la suddivisione dei fondi “che non coinvolgono tutti i territori dell’Isola” non è piaciuta nemmeno ai consiglieri regionali Franco Stara (Udc Sardegna al centro), Franco Mula e Domenico Gallus (Psd’Az).

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