“Credo che la natura dell’interesse generale dell’economia italiana sia l’eredità più grande che è stata lasciata in questi primi cinquanta anni della Banca d’Italia”. Così il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco al termine del suo intervento tenutosi oggi all’Università di Cagliari per presentare ill volume “Storia della Banca d’Italia: Formazione ed evoluzione di una banca centrale, 1893-1943” dell’economista Gianni Toniolo.
È il primo tomo di un’opera che avrebbe dovuto proseguire arrivando ai giorni nostri, ma che resta incompiuta per la scomparsa dell’autore avvenuta il 12 novembre scorso all’età di 80 anni.
Citando Bonaldo Stringher, Visco ha riassunto gli obiettivi dei suoi dodici anni alla guida di Bankitalia che si chiuderanno a novembre: “Comune deve essere l’intento di migliorare le condizioni dell’attività nazionale e le sorti, ma comunanza di intenti, non significa rinuncia alla piena autonomia nell’esercizio del credito entro i confini delle leggi e degli statuti – dice il governatore della Banca d’Italia -. E conclude che si sarebbe sforzato sempre di tutelare le ragioni degli azionisti, avendo sempre lo sguardo rivolto all’interesse generale dell’economia italiana”.
Il rettore Francesco Mola in chiusura: “Grazie per averci fatto vivere un pezzo della storia economica del Paese e averci reso partecipi dell’importanza del pensiero economico che permette di vedere il futuro in una chiave diversa”.
Tra i presenti anche due ex presidenti della Regione, Renato Soru e Francesco Pigliaru, un ex presidente del Consiglio regionale, Giacomo Spissu, presidente della Fondazione di Sardegna. Nessun esponente della Giunta Solinas ha presenziato l’incontro.
Tra gli altri: la presidente della Corte dei Conti della Sardegna, Donata Cabras, il procuratore generale di Cagliari, Luigi Patronaggio, il direttore della sede di Cagliari di Banca d’Italia, Stefano Barra, e il presidente della Commissione regionale Abi Sardegna, Giuseppe Cuccurese.
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