“Il progetto pilota è stato un successo. Adesso miriamo ad estendere il modello nel sud Italia e a rafforzarlo in Sardegna”. Non ha dubbi Stefano Vicari, primario di neuropsichiatra infantile al Bambin Gesù di Roma e ordinario all’Università Cattolica.

Il progetto “Autismo in ReTe Sardegna” è andato oltre le aspettative. Il programma ha aiutato 24 famiglie, tra Sassari e Olbia, in cui i figli sono affetti da sindrome dello spettro autistico.

Il nord dell’Isola è stato il banco di prova in Italia di un nuovo modello. Una terapia low cost denominata Tmg rivolta non solo al bambino e all’adolescente di riferimento, ma alla triade familiare allargata ad eventuali caregiver.

Questo nuovo modello di trattamento mira ad abbattere i costi esorbitanti delle cure tradizionali e a implementare la formazione di personale e familiari.

Il progetto, promosso dalla onlus “ReTe per il Sociale”, è stato finanziato dalla Fondazione di Sardegna e da Enel Cuore Onlus e si è rivolto a famiglie che hanno caratteristiche socio-economiche e cliniche prioritarie.

Il programma ha preso il via nel settembre 2021 coinvolgendo l’AOU di Sassari e le UONPIA di Sassari e Olbia, per diventare punto di riferimento verso ulteriori sviluppi nelle regioni del sud Italia.

L’altro pilastro del progetto ha riguardato la formazione di insegnanti ed educatori. È infatti fondamentale per un intervento più efficace, individuare tempestivamente i segni precoci dell’autismo.  Per questo motivo, nei primi mesi del 2022 è stato realizzato un corso teorico base online per 40 tra insegnanti ed educatori delle scuole di Sassari, Porto Torres e Sorso.

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