L’Aou di Cagliari è la prima azienda sanitaria in Sardegna ad avere un percorso diagnostico terapeutico assistenziale per l’impianto di uno stimolatore del nervo vago.
I primi due interventi sono stati eseguiti dall’equipe del professor Roberto Sanfilippo, della Chirurgia vascolare del Policlinico, su due pazienti di neurologia. Si tratta di due casi, uno arrivato da Messina e l’altro dal centro epilessia di Sassari.
“L’epilessia è un disordine neurologico dalle molteplici sintomatologie caratterizzato da ricorrenti e improvvisi attacchi” spiega Monica Puligheddu, professoressa di Neurologia. “L’uso della terapia farmacologica per l’epilessia è fortemente limitato a causa di un’elevata percentuale di farmaco resistenza, oltre il 30% dei pazienti, sia all’esordio della malattia che dopo anni di trattamento”.
Dunque “una valida alternativa terapeutica per i pazienti con epilessia farmaco resistente per i quali sia stato escluso un trattamento chirurgico curativo, è rappresentata dalla Stimolazione del Nervo vago, utilizzata in tutto il mondo su oltre 125mila persone, tra cui 35.000 bambini”.
L’intervento chirurgico, spiega il professor Sanfilippo, “viene eseguito in anestesia generale e dura tra i 60 e i 90 minuti. Si prepara una ”tasca” sottocutanea nella parte sinistra del torace che servirà ad alloggiare il dispositivo di stimolazione vagale. Si posiziona lo stimolatore vagale (cioè il dispositivo generatore di impulsi) nella “tasca”. Le ferite chirurgiche vengono suturata e dopo accurata verifica dell’emostasi”.
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