Nel giro di pochi giorni si è sentita male per cinque volte, debilitata dai suoi trascorsi da tossicodipendente. In tutte le occasioni è stato provvidenziale l’intervento delle poliziotte che si sono rese immediatamente conto della gravità della situazione ed hanno dato l’allarme agevolando i soccorsi medici.
Anche questa notte verso le 3, l’Agente durante uno dei frequenti controlli, si è accorta immediatamente che la detenuta era nel bagno della camera in una posizione che faceva presupporre stesse accusando un malore. Prontamente ha dato l’allarme e la detenuta è stata inizialmente soccorsa dal medico dell’Istituto per poi essere trasportata in ospedale in pericolo di vita. Dopo qualche minuto dall’arrivo in ospedale ha perso conoscenza e non reagiva agli stimoli, allo stato attuale si trova ancora ricoverata in prognosi riservata.
A renderlo noto il segretario generale della UIL PA Polizia Penitenziaria della Sardegna Michele Cireddu: “Questo episodio dimostra chiaramente come, soprattutto in un Istituto penitenziario, gli eventi vengono determinati dagli attimi, ma dimostra ancora una volta, in maniera chiara, che i detenuti psichiatrici o con gravi problemi di salute, dovrebbero essere dappertutto tranne che in carcere. Se nelle altre Forze di Polizia salvare una vita umana determina giustamente elogi e grande ammirazione da parte dell’opinione pubblica, per i nostri Poliziotti questi gesti rimangono nell’indifferenza più totale. Se si verifica un epilogo tragico l’operatore rischia addirittura di vedersi recapitare un avviso di garanzia, come “atto dovuto”. Questa e’ solo una delle contraddizioni di un sistema penitenziario allo sbando più totale: Se agisci bene nessuno ti ringrazia ma se nonostante il tuo intervento, seppur tempestivo, l’esito non va come si spera, fa più notizia buttare aloni di mistero sul tuo operato e dipingere il Poliziotto o la Poliziotta come “insensibili, brutti e cattivi”. In realtà solo chi gravita attorno al sistema penitenziario sa che i nostri Poliziotti operano tra mille difficoltà, salvano vite umane, gestiscono una miriade di eventi critici, svolgono importanti attività di indagine e nel contempo sanno fornire le parole giuste ai detenuti nei momenti di sconforto. Spesso, come avvenuto a Sassari, sanno anche distinguere un sonno normale con un malore, nonostante sia impossibile svegliare i detenuti in tutti le ore della notte, ma questo per l’Amministrazione e per l’opinione pubblica, non fa notizia, è più facile usare parole ipocrite: “ Il Poliziotto ha fatto solo il suo dovere “. Per noi, gli Agenti di Polizia Penitenziaria, continuano ad essere un’eccellenza tra le Forze di Polizia, riescono a svolgere delle funzioni che ne esaltano la poliedricità ma hanno solo la “colpa” di appartenere ad un Amministrazione che a nostro avviso andrebbe riformata immediatamente ed hanno la sfortuna di operare in un sistema penitenziario letteralmente allo sbando. Al personale intervenuto nelle 5 volte in cui la detenuta è stata salvata, va il nostro plauso ed il ringraziamento per aver dimostrato ancora una volta che la Polizia Penitenziaria è un’Istituzione sana ed efficiente”.
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