“Si corre il rischio concreto della chiusura delle sale operatorie”. Lo dice in una nota Giuseppe Obinu, segretario aziendale dell’Aaroi – Emac, il sindacato dei medici anestesisti. L’allarme arriva soprattutto da Oristano, dove la carenza è piuttosto sensibile.

I 13 anestesisti rimasti potrebbero decidere di non occuparsi degli interventi, se l’organico non dovesse essere rimpolpato.

Da tempo stanno infatti lavorando oltre l’orario di servizio, spesso con turni massacranti, in più occasioni non retribuite adeguatamente.

Da alcuni giorni gli anestesisti del San Martino stanno riducendo le prestazioni eccedenti l’orario di lavoro. Ciò ha portato alla dilatazione dei tempi di attesa per gli interventi chirurgici.

“Sono tante, troppe le promesse non mantenute. In particolare quelle di rafforzare l’organico e di retribuire le notti e i giorni lavorati ben oltre l’orario ordinario” afferma Obinu.

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