I quattro operai, che da martedì mattina erano asserragliati a 100 metri di altezza sulla ciminiera dell’impianto Kss della Portovesme srl, hanno deciso di interrompere la protesta.

Il vertice di stamani al ministero si è chiuso con l’indicazione di una road map per individuare una soluzione strutturale al costo dell’energia.

Ecco il perché del fermo alla protesta. “Una decisione che viene presa non in segno di resa ma concedendo l’ennesimo atto di fiducia al governo che tuttavia non sarà illimitato. Saremo pronti a nuove iniziative”.

Nel vertice col governo sono emerse le possibili vie d’uscita per l’azienda per attenuare il peso del costo energetico, che potrebbero far leva sul principio di insularità e sul riconoscimento del gap della Sardegna. Da un lato la possibilità di estendere il credito di imposta pari al 45% del costo dell’energia oltre la scadenza del 31 marzo 2023. Dall’altro il ricorso alla cosiddetta superinterrompibilità, che diversamente dal passato potrebbe non essere considerata dall’Unione europea un aiuto di Stato.

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