“La riunione di domani deve trovare la giusta soluzione sull’energia per permettere ai lavoratori di scendere dalla ciminiera”. Così i rappresentanti sindacali Emanuele Madeddu (Filctem CGIL), Vincenzo Lai (Femca CISL), e Pierluigi Loi (Uiltec UIL) sulla protesta dei lavoratori di Portovesme, che nella giornata di martedì 28 febbraio si sono barricati su una ciminiera del Kss, l’impianto del piombo, a 100 metri di altezza.

“I lavoratori – proseguono Madeddu, Lai e Loi -, nonostante freddo, vento e pioggia, hanno trascorso la seconda notte nella ciminiera e con forza e determinazione stanno affrontando la terza giornata di protesta che continuerà anche domani. E proprio per questo motivo seguiranno dalla ciminiera la riunione di domani. Un incontro che auspichiamo non sia solamente interlocutorio ma risolutivo”.

“Chiediamo al Governo – proseguono i rappresentanti sindacali -, data la gravità della situazione e la forte preoccupazione di intervenire e utilizzare tutti gli strumenti per arrivare a una soluzione accettabile che assicuri alle attività produttive della Sardegna, vere eccellenze delle produzioni italiane, pari opportunità”.

Per sostenere la lotta dura ma determinata dei lavoratori chiediamo un’assunzione di responsabilità anche ai sindaci e rappresentanti delle istituzioni, oltre che agli imprenditori affinché domani siano presenti al sit-in che si svolgerà, per la durata dell’incontro ministeriale, davanti all’ingresso dello stabilimento della Portovesme. Il cuore pulsante è lo stabilimento, per questo motivo le OO.SS seguiranno la riunione dalla fabbrica vicino ai lavoratori in lotta”, concludono.

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