Oltre 1400 famiglie in Sardegna, che nel 2022 hanno visto crescere il proprio nucleo con l’arrivo di un nuovo bambino o una nuova bambina, residenti nei comuni sotto i 3mila abitanti, hanno ricevuto il bonus bebè.
“L’esordio di una delle misure portanti della lotta allo spopolamento registra un successo importante che ci fa ben sperare” spiega il Presidente della Regione, Christian Solinas.
“Lo scopo era quello di alimentare la vita nei piccoli centri, con un aiuto importante in favore della natalità, a cui si aggiunge la misura relativa ai mutui sulla prima casa e alle attività produttive. Tutte queste linee d’azione hanno un unico obiettivo: fare in modo che ogni Comune e ogni territorio, soprattutto i più piccoli e i più fragili, possano avere la capacità di riscattarsi e generare crescita e sviluppo duraturi”.
Il bonus bebè, riconosciuto sotto forma di assegno mensile (600 euro) a favore di nuclei che risiedono o trasferiscono la residenza nei comuni con meno di 3.000 abitanti per ogni figlio nato, adottato o in affido preadottivo nel corso del 2022 e negli anni successivi fino al compimento del quinto anno di età del bambino (il bonus scende a 400 euro per ogni figlio successivo al primo).
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