Durante la discussione della manovra finanziaria in Consiglio regionale il gruppo dei Progressisti ha chiesto chiarimenti in merito all’attività della Fondazione Mont’e Prama, in particolare sulla realizzazione della manifestazione “Archeologika 2022” organizzata di concerto con l’assessorato regionale al Turismo e costata oltre un milione di euro.
Risorse pubbliche interamente spese, così è emerso nel corso della successiva audizione in Commissione, attraverso affidamenti diretti sotto la soglia prevista dalla normativa in materia di appalti pubblici.
Da una prima analisi compiuta su progetti simili ideati dallo stesso assessorato, “Archeologika 2022” non sarebbe l’unico caso simile. Solo negli ultimi due anni il Consorzio industriale provinciale nord est Sardegna-Gallura, tra gli altri, avrebbe fatto ricorso ad affidamenti diretti per organizzare eventi per oltre un milione e trecentomila euro nel quadro dei programmi “Insula Sardinia Quality World” e “Sardinia Discovery Journey”, sulla base di Convenzioni e programmi sottoscritti con l’assessorato al Turismo.
L’accusa dei Progressisti
“Il CIPNES, comportandosi come ente pagatore per conto terzi, ha speso risorse regionali per eventi, esposizioni nel territorio, animazioni culturali, partecipazione a fiere”, dichiarano i Progressisti. “Ci chiediamo ancora una volta quali siano i criteri che hanno portato all’individuazione dei fornitori, questa volta da parte del Consorzio e cosa abbia impedito, vista la rilevanza degli importi, di procedere a una gara pubblica per garantire la massima concorrenza tra gli operatori interessati”.
Tra gli eventi finanziati nei programmi della Regione attraverso il CIPNES il solo “Tourism Experience Management” tenutosi a Cagliari nei giorni 28,29 e 30 ottobre 2022 è costato oltre mezzo milione di euro, nonostante fosse ospitato in una struttura, la passeggiata coperta del Bastione, messa a disposizione gratuitamente dal Comune di Cagliari così come avvenuto per “Archeologika 2022”.
Sono proprio le “troppe similitudini con la vicenda Archeologika” a preoccupare gli esponenti dell’opposizione: da un analisi degli atti parzialmente rinvenibili online emergerebbe che alcuni fornitori, scelti sempre fiduciariamente dal CIPNES, siano gli stessi selezionati per l’evento organizzato dalla fondazione Mont’e Prama tenutosi due settimane prima negli stessi spazi del Bastione di Cagliari. Cambia l’ente pubblico che organizza per conto della Regione, cambia il tema dell’evento ma non cambiano l’Assessorato promotore, le modalità fiduciarie di attribuzione degli appalti e alcune tra le imprese coinvolte, cui spettano gli affidamenti maggiormente remunerativi.
Su questi temi il gruppo dei Progressisti presenterà un’interrogazione e una richiesta di audizione dell’assessore in Commissione.
“La pratica di affidare a soggetti terzi, siano esse Fondazioni o Consorzi, l’onere di procedere con gli affidamenti diretti rende la spesa opaca e incontrollabile” – proseguono i Progressisti – “Chi verifica rispetto alla congruità della spesa? Chi verifica il carattere d’urgenza delle procedure di affidamento diretto o i motivi per cui indagini di mercato effettuate all’ultimo momento, sempre che siano state compiute, abbiano registrato un unico operatore disponibile ad effettuare l’appalto?”.
“Il risultato è che con queste modalità gli enti che hanno sottoscritto specifiche Convenzioni con l’assessorato rischiano di prendere decisioni antieconomiche e a volte assurde”, evidenziano gli esponenti dell’opposizione.
“Che senso ha – aggiungono – ad esempio, affidare a un ristorante dell’hinterland di Cagliari un appalto di svariate decine di migliaia di euro per “animazioni enogastronomiche” da tenersi in Gallura, terra non di certo priva di imprese della ristorazione? Com’è possibile che il CIPNES autorizzi a sua volta un altro soggetto pubblico, la Fondazione Maria Carta, nata per valorizzare e divulgare l’opera dell’artista sarda, a compiere una spesa per conto proprio trasformando la Fondazione, di volta in volta, in agenzia di viaggi o in organizzatrice di sfilate di moda?”.
La replica del presidente della Fondazione
Pronta la risposta del presidente della Fondazione Anthony Muroni, più volte chiamato in causa dai quotidiani locali ed esponenti politici in quello che lui definisce in un lungo post sulla sua pagina Facebook “un killeraggio a senso unico, senza possibilità di repliche e confronti”.
Per Muroni, ad “arricchirsi” dal progetto della Fondazione sono stati in molti. “Si sono arricchite – scrive – le circa 40 persone (sono raddoppiate in un anno) che lavorano ogni giorno nel sistema-Fondazione. Si sono arricchite non per gli stipendi o gli emolumenti che incassano ma per l’insieme di esperienze di crescita che hanno potuto fare a Cabras, in Sardegna, in Italia e nel mondo. Possibilità che praticamente nessuno di loro aveva avuto fino a qua. Esperienze che porteranno negli anni un effetto moltiplicatore del quale beneficerà tutto il territorio. E i tanti altri che verranno a lavorare con noi”.
Ma non è tutto: “Si è arricchito il sistema socio-economico-culturale di Cabras e dell’intero Sinis – continua Muroni -, che ogni giorno misura qual è la portata e la ricaduta del lavoro di promozione che viene fatto. Si sono arricchiti i siti archeologici e culturali di Cabras, che mai come oggi sono stati monitorati e oggetto di cura e programmazione di manutenzioni ordinarie e straordinarie”.
Sui numeri, Muroni parla di 300mila euro di spesa per il primo cantiere a Tharros “per sostituire l’intera rete perimetrale del sito archeologico”. Altrettanti ne sono prevista a San Salvatore “per riaprire in sicurezza l’ipogeo paleocristiano, chiuso alle visite da non so quando”.
Ma più di tutti, continua il presidente della Fondazione, “si è arricchita la Sardegna, che mai aveva visto il suo nome – non solo quello del Parco archeologico del Sinis e di Mont’e Prama – volare così alto nel mondo”.
Poi si arriva al vero nocciolo della questione: “I soldi di Archeologika non erano della Fondazione Mont’e Prama e non potevano essere spesi per i siti di Cabras e per la ricerca. Erano soldi della Regione, che ha scelto di spenderli con quelle modalità, per i tre giorni di promozione dell’archeologia di tutta la Sardegna”.
“Non fatevi utilizzare per combattere lotte di potere che non c’entrano nulla con l’archeologia e il bene della Sardegna. Chiedetevi il perché di questa violenza negli attacchi e quali sono gli interessi che ci sono dietro la volontà di provare ad abbattere il tentativo di far nascere e crescere qualcosa di realmente nuovo, che possa rappresentare un modello per tutti”, conclude Muroni.
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